Paola Sarcina, Presidente della Music Theatre International

 

Ormai Cerealia, la festa dei Cereali,  è giunta alla sua Sesta manifestazione (si svolgerà dal 9 al 12 giugno). Si tratta di un evento che coinvolge diverse località italiane e anche Paesi esteri. Sin dalla sua prima edizione, avvenuta nel 2011, l’organizzazione è affidata alla Music Theatre International, specializzata nella gestione di eventi culturali. Il titolo di quest’anno è I cereali: da cibo dei popoli a condivisione della tavola. Per scoprire qualcosa in più dell’edizione di quest’anno abbiamo sentito Paola Sarcina, responsabile della M.TH.I che per l’occasione era accompagnata da Tiziana Briguglio, giornalista esperta di questioni agro alimentari, nonché fondatrice dell’associazione Agroalimentare in Rosa (ispirata all’impegno delle done) presente a Cerealia. Ma ecco cosa ci detto la Sarcina.     

                                                                                                              

Per cominciare ci racconti come è nata Cerealia?

 

In estrema sintesi potrei dire che è nata dall’amicizia e dalla comune passione per l’arte e la storia tra me e Letizia Staccioli, figlia del mitico Romolo Augusto Staccioli, fondatore dell’Archeoclub nazionale e di quello romano. Dalla nostra amicizia personale è nato, infatti, uno stretto legame  tra Archeoclub e Music Theatre International e insieme abbiamo elaborato un progetto per valorizzare il Mediterraneo attraverso la sua Storia e cultura. Cerealia era, infatti, una festività romana celebrata il 12 aprile e seguita da giochi che duravano fino al 19 aprile, dedicati prevalentemente a Cerere, dea romana dei campi.

 

In estrema sintesi come è strutturata la vostra manifestazione?

 

Ormai siamo giunte alla sesta edizione. Nell’ambito di pochi giorni organizziamo a Roma e in diverse altre località italiane una serie di manifestazioni intese a valorizzare il mondo agroalimentare. Ogni anno, poi, concentriamo una particolare attenzione a un Paese ospite. Questa volta è toccato al Marocco. La prima nazione è stata l’Egitto nel 2011, seguita da Turchia, Grecia, Cipro e Croazia. Quest’anno è in programma una pre manifestazione il 3 giugno celebrata con una passeggiata dal mercato arabo alla Grande Moschea, per finire il 12 giugno a Vibo Valentia, con un’interessante conferenza sul couscous nella tradizione araba e calabrese. A ottobre ci saranno poi due eventi post festival nel Veneto e a Milano. Oltre a Roma partecipano alle varie iniziative anche Albano Laziale, Tarquinia e Rieti.

 

La nostra struttura organizzativa è estremamente snella e basata essenzialmente sul volontariato. La partecipazione delle singole aziende avviene essenzialmente attraverso l’esposizione di prodotti e la partecipazione a incontri, conferenze e dimostrazioni.

 

Voi avete come area di riferimento il Mediterraneo, un’area decisamente turbolenta in questo periodo. Quest’instabilità politica non vi crea qualche problema?

 

Beh, in questo momento non sarebbe immaginabile, ad esempio, avere come Paese ospite la Libia o qualsiasi altro Stato in piena convulsione politica. Tuttavia mi fa piacere immaginare che anche noi nel nostro piccolo, diciamo anche nel nostro piccolissimo, stiamo dando un contributo importante in termini di ricerca della pace e di contatto fra i popoli. Sono sempre stata convinta, infatti, che la cultura rappresenti il veicolo migliore per stabilire buone relazioni politiche ed economiche. E con grande soddisfazione posso aggiungere che le manifestazioni di Cerealia non hanno mancato negli anni scorsi di favorire la nascita di altre interessanti iniziative con partners esteri.

 

Qual è il suo sogno nel cassetto?

 

Che Cerealia possa finalmente compiere un grande salto di qualità. Ma ciò potrò avvenire solo se un ente pubblico come la Regione deciderà di impegnarsi con grande convinzione. Sono, infatti, convinta che per le sue caratteristiche, per le tematiche che affronta, per il contesto e l’attenzione verso il Mediterraneo, Cerealia abbia tutti i requisiti per trasformarsi in una manifestazione di punta, sia a livello locale, nazionale e perfino internazionale.