Foto: immagine di emigranti italiani in Brasile inseriti nel libro ‘Quando i bambini sono diventati uomini’. Nel riquadro Angela e Marcos Vinicius De Bortolli, autori della ricerca.    

 

Angela e Marcos Vinicus De Bortolli, una bellissima coppia di sposi di discendenza italiana sta compiendo una vera missione: raccogliere e diffondere foto e testimonianze della enorme presenza italiana in Brasile, questo gigante dell’America Latina. In pratica contribuiscono a colmare una lacuna che fa parte integrante della storia italiana e che dovrebbe essere letta e studiata nelle nostre scuole ma che invece viene  spesso dimenticata. Loro vivono nello Stato del Paranà, nel sud del Paese. Insieme hanno scritto il libro ‘Quando i bambini sono diventati uomini’ ricco di fotografie e testimonianze che hanno attirato un grande interesse in rete e presso la comunità italo-brasiliana. Il padre di Angela è di origine italiana mentre la madre è di origine portoghese. La famiglia di Marcos è originaria di Asolo, in provincia di Treviso. I due protagonisti si sono conosciuti una decina di anni fa e prima di sposarsi vivevano in due città diverse. Entrambi non sono mai stati in Italia ma hanno un grande desiderio di farlo. Ad Angela abbiamo, quindi, posto alcune domande.

 

Come è nata questa passione per le foto storiche dell’immigrazione italiana in Brasile?

 

Sia io che mio marito ci siamo sempre interessati di archeologia e di fotografie antiche. Questa passione è aumentata nel corso della stesura del libro ‘Quando i bambini sono diventati uomini’ (Quando meninos viram homens), perché è stato necessario fare delle approfondite ricerche di foto e località storiche. Anzi, a suggerirci la scrittura del libro è stata proprio una visita alla tomba del bisnonno di Marcos. Con grande sorpresa abbiamo scoperto che mio marito e il bisnonno erano nati nello stesso giorno ma con 100 anni di differenza. Questo ci ha ispirati a cercare di conoscere com’era la vita nel diciannovesimo secolo.

 

E’ vero che oggi la terza generazione è interessata alla riscoperta delle radici italiane dei nonni?  

 

Si, probabilmente per avere più conoscenze e informazioni. L’attuale generazione è decisamente impegnata in una riscoperta. I miei genitori e i miei nonni, ad esempio, non hanno mai cercato di indagare sui dettagli della vita delle generazioni originarie dall’Europa.

 

Qual’ è attualmente il peso della comunità di origine italiana in Brasile in termini politici, economici e sociale?

 

Nel 2013 l’Ambasciata italiana in Brasile ha divulgato il dato di 30 milioni di discendenti di emigranti italiani, circa il 15% della popolazione brasiliana. Gli italo-brasiliani rappresentano la più grande comunità di oriundi fuori dall’Italia. Una comunità che mantiene usi e costumi tradizionali italiani. Del resto anche una consistente parte della popolazione brasiliana è stata influenzata dall’arrivo dell’ immigrazione italiana.

 

Il contributo degli italiani è stato notevole in tutti i settori della società brasiliana, soprattutto per quanto riguarda i cambiamenti socio economici che sono avvenuti sia nel mondo rurale che nelle città. Possiamo dire che lo stile di vita è cambiato profondamente  a causa anche dell’influenza esercitata dal cattolicesimo.  Lo stesso è avvenuto anche in campo artistico, nella musica, nell’architettura, nella culinaria, nelle capacità imprenditoriali degli italiani di avviare sempre nuove imprese, nonché nel grande apporto dato dai lavoratori specializzati. A tutto ciò occorre aggiungere l’introduzione di nuove tecnologie agricole, insieme al cambiamento della struttura del latifondo che gradualmente è stato sostituito dalle piccole proprietà agricole e dall’introduzione di una coltivazione abbastanza variegata.

 

Di quale immagine gode l’Italia presso l’opinione pubblica brasiliana?

 

Di un popolo allegro e agguerrito. Molti gruppi di discendenti italiani sono diventati popolari su Facebook semplicemente divulgando fatti e foto dell’Italia, tutte bellissime. Siamo, comunque, consapevoli del fatto che l’Europa sta attraversando un momento difficile e che si stanno vivendo anni di vacche magre. Nonostante ciò il sogno di tutti i discendenti italiani è di visitare l’Italia e di conoscere la terra d’origine. Molti sono riusciti a farlo, altra addirittura a trasferirsi in Italia.

 

In che modo il Governo italiano potrebbe migliorare le relazioni tra i due Paesi?

 

Facilitando la concessione della cittadinanza ai suoi discendenti: una procedura che, purtroppo, viene eseguita in maniera lenta e costosa. Inoltre, una buona strada potrebbe essere quella di incrementare le manifestazioni culturali.

 

Oggi il Brasile è colpito da una profonda crisi politica ed economica. Questa situazione ha comportato gravi problemi sociali per la Comunità italiana?

 

Certamente la crisi ha colpito tutti i brasiliani, anche se ha avuto un impatto minore presso la popolazione di origine europea residente nel sud del Brasile. La produzione agropecuaria della nostra Regione sta attraversando un momento di grande prosperità, come forse non si era mai verificato in passato, e questo ha indubbiamente attenuato la problematica sociale. Molte città hanno un livello di vita e di sviluppo umano uguale se non superiore a quello europeo, com’è il caso della nostra città, che si chiama Pato Branco e che è abitata da 80 mila persone: siamo la quarta città più colta del Paese e con un indice di sviluppo umano tra i più alti del Brasile. Nella nostra città non ci sono, ad esempio,  favelas e anche i più poveri posseggono delle buone case dotate di un minimo di decoro.

 

Lei vive nello Stato del Paranà dove è stata eletta al Parlamento italiano Renata Bueno come una delle rappresentanti della Circoscrizione Estero. Cosa ne pensa dell’opportunità di votare candidati italiani provenienti dall’estero?

 

Trovo che sia un’iniziativa molto interessante dato che la parlamentare può cercare di soddisfare le classiche esigenze degli italiani che vivono nell’America del Sud, soprattutto in Brasile, in questioni attinenti alla cultura, agli interscambi e all’insegnamento. Lei ha avuto molti voti, ben quattro volte di più di quanto aveva ottenuto quando si era ricandidata (senza essere stata rieletta) al Consiglio comunale nella città di Curitiba.

 

Ciò dimostra l’interesse della popolazione italiana in Brasile ad essere rappresentata. Lei conosce il libro di mio marito, avendone una copia. Ma, detto sinceramente, i brasiliani seguono poco i loro parlamentari e ancora di meno una eletta al Parlamento italiano, nonostante i suoi eccellenti  propositi di aiutare i discendenti italiani. In ogni caso una brasiliana eletta al Parlamento italiano, e che conosce bene il contesto brasiliano,  può sicuramente essere più incisiva di un candidato italiano sul piano delle questioni internazionali tra i due Paesi.

 

Nota: Il libro ‘Quando meninos viram homens’ si può acquistare direttamente su facebook:

https://www.facebook.com/QuandoMeninosViramHomens

 

 

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