(Foto: da sinistra Masimo Napoli, Alma Daddario, Arianna Ninchi e a destra Alessandra Aulicino).

E’ andato in scena presso lo Spazio Arte Teatro di Roma un testo sulla violenza di genere dal titolo emblematico: “Scelerate mulieres: Desdemona non deve morire”. Non si tratta del solito testo che mette in scena fatti di cronaca, racconti di delitti più o meno efferati, fatti di stalking quotidiano, ma di una carrellata di eventi storici che, partendo dalla guerra di Troia sino ai giorni nostri, vuole essere un atto di denuncia nei confronti di una società patriarcale ha sempre trattato la donna come bottino di guerra, merce di scambio, oggetto di ricatto e vessazioni di ogni genere sia fisiche che psicologiche. Composto da riferimenti letterari e di attualità dalla forza dirompente, parte dal grido di dolore di Cassandra, si trascina per secoli, coinvolge occidente e oriente, perché – come ha affermato l’autrice – “dovunque la donna da sempre è stata oggetto di schiavitù, stupri etnici, deportazioni, caccia alle streghe, dai detentori del potere e in tutte le latitudini geografiche. Basta leggere i testi dei tragici greci, i resoconti dei processi alle streghe, le deportazioni dalle colonie dei vari imperi, i matrimoni forzati, le mutilazioni subite per tradizioni barbare, per comprendere la drammatica influenza che questa cultura ha avuto in tutte le società.” In scena tre talentuosi attori hanno rivestito i ruoli di tanti personaggi nei vari quadri di cui è composta la pièce: Massimo Napoli, unico interprete maschile, cui è toccato il ruolo del cattivo nelle varie scene, una ieratica Arianna Ninchi, figlia e nipote d’arte, una intensa e appassionata Alessandra Aulicino. Nel sottofondo, le musiche originali di Stefano Bandini hanno sapientemente sottolineato la drammaticità del narrato. Attenta e sensibile la pur semplice visione registica di una mise en espace, di Ivan Vincenzo Cozzi che ha dichiarato:

L’alternarsi di storie drammatiche sul destino delle donne, tanto nelle rappresentazioni mitologiche, quanto nella più efferata contemporaneità, permette una costruzione sfaccettata quanto emblematica di come il corpo delle donne sia sempre stato il terreno su cui si è sviluppato il controllo sulla donna.Noi tutti, siamo permeati da questa cultura. Per questo ho scelto di lavorare sulle intenzioni dei personaggi. Sulle abitudini ataviche che portano a conseguenze drammatiche; su convinzioni che hanno fatto sì che ci venissero lasciati capolavori artistici, letterari, teatrali incentrati sulla la violenza nei confronti delle donne, dai tempi di Cassandra ai femminicidi dei nostri giorni.”

Quante Desdemone nei testi letterari, e quante ancora nella cronaca attuale! Per questo Desdemona non deve morire. Mai più.

SCELERATE MULIERES: DESDEMONA NON DEVE MORIRE, di Alma Daddario

Regia di Ivan Vincenzo Cozzi

con ARIANNA NINCHI, MASSIMO NAPOLI, ALESSANDRA AULICINO

Musiche originali di Stefano Bandini.

Spazio Arte Teatro – via Sergio de Vitis 100 (Eur – Mostacciano)