(Foto Eduardo Suplicy sullo sfondo della città di Maricà, del Banco Mombuca e della carta di debito).

È sicuramente uno dei più autorevoli politici brasiliani e Latino americani. Parliamo di Eduardo Suplicy, economista, professore e uno dei fondatori del PT, il Partito dei Lavoratori guidato dall’attuale Presidente del Brasile Inacio Lula da Silva. Ma Suplicy è conosciuto all’estero soprattutto per il suo impegno a introdurre in Brasile il Reddito di Base Universale. Porta, infatti, la sua firma il progetto approvato dal Congresso e ratificato dal Presidente Lula, ormai entrato in una fase di studio per l’attuazione concreta del Reddito di Base. Per la cronaca, il 21 marzo scorso per approfondire l’argomento si è tenuta la prima riunione di un gruppo di studio composto da autorevoli economisti, studiosi e operatori sociali.

Ma prima di andare avanti, ci fa piacere ricordare che dal 2021 Punto Continenti e il Movimento Internazionale Tutela Sociale (nato nell’ambito di un gruppo di giornalisti ed esperti che gravitano intorno alla REA – Radiotelevisioni Europee Associate) si si sono occupati più volte di Reddito Universale che, secondo molti studiosi, potrebbe rappresentare la più grande rivoluzione economica del secolo. In collaborazione, poi, con UNIPACE (l’Università della Pace con sede a Roma) sono state realizzate diverse pubblicazioni, tra cui ‘Basic Income’(in inglese) e ‘La nuova Era Sociale’. Inoltre, sono state seguite  diverse interessanti iniziative, come quella a Quatinga Velho (nelle vicinanze di San Paolo), compiuta dalla coppia Marcus Brancaglione  e dalla italo-brasiliana Bruna Augusto (entrambi facente parte del recente Gruppo di Studio per l’attuazione del Reddito di Base).

Ma sentiamo ora cosa ci ha detto il Senatore Suplicy (che è stato Senatore della Repubblica mentre ora è Senatore dello Stato di San Paolo), anche lui di origine italiana (la sua madre proviene dalla nota famiglia italiana Matarazzo, che ha compiuto grandi investimenti in Brasile). Prima, però, vale forse la pena di ricordare che anche il multimiliardario Elon Musk si è detto recentemente  convinto che solo un Reddito di Base può alleviare la tragedia di andare incontro nei prossimi anni in tutto il mondo a centinaia di milioni di disoccupati a causa delle nuove tecnologie.

Infine, per quanto riguarda l’Italia, nella passata legislatura era stato introdotto il Reddito di Cittadinanza che l’attuale nuovo Governo Meloni  ha ritenuto opportuno smantellare.

Senatore cosa l’ha spinta a lottare da molti anni per l’introduzione di un Reddito di Base Universale?

Diciamo che sin da ragazzo ho avvertito un profondo disaggio nell’osservare come la nostra società fosse molto squilibrata socialmente. Con gli anni e con gli studi effettuati sia in Brasile che negli Stati Uniti mi sono reso conto che bisognava assolutamente fare qualcosa e che le povertà poteva essere sconfitta. Da quando poi sono diventato professore di economia presso la fondazione Getulio Vargas, il mio impegno professionale si è concentrato sempre di più a trovare delle soluzioni concrete al problema insieme a diversi illustri studiosi della materia.

Che evoluzione hanno avuto questi studi?

Nella prima fase ci siamo concentrati su un progetto sviluppato anche in altri Paesi e conosciuto come imposta negativa: in parole semplice, in presenza di un reddito al di sotto di certi livelli,  lo Stato avrebbe sostituito i prelievi fiscali con sussidi per i più poveri.

Anche questa impostazione ha riscontrato numerosi consensi. Il passo successivo, come suggerito da alcuni economisti, è stato quello di abbinare il sussidio all’istruzione dei bambini. L’obiettivo è di evitare che i bambini siano costretti a lavorare per aiutare le famiglie piuttosto che andare a scuola. Infatti, la ‘bolsa scuola’ viene erogata solo alle famiglie che rispettano l’obbligo di mandare i bimbi a scuola.

Come sono state recepite queste proposte, sia in patria che all’estero?

Direi che siamo riusciti ad attirare una grande attenzione. Sia in Senato che alla Camera sono state formulate diverse proposte. Sul piano internazionale ricordo con piacere le due visite in Brasile del professor emerito dell’Università Cattolica di Louvain in Belgio, Philippe Van Parijs, considerato il padre del Reddito di Base e  che in entrambe le occasioni ha manifestato tutto il suo interesse e consenso per gli esperimenti che si stavano facendo in diverse località brasiliane. Nel 1996 il Professore si è incontrato anche con il Presidente della Repubblica che allora era l’economista Fernando Henrique Cardoso e con altri autorevoli rappresentanti del mondo politico ed economico brasiliano.

Lei. Obiettivamente, si sente ottimista sulla possibilità di introdurre concretamente il Reddito di Base in Brasile?

Intanto, posso dire che l’attuale Presidente Lula crede fermamente nella possibilità che il Reddito di Base possa rappresentare un efficace strumento per combattere la povertà. Gradualmente stiamo cercando di creare tutte le condizioni necessarie per introdurre nell’arco di pochi anni il Reddito di Base su scala nazionale.

Sul piano locale abbiamo già raggiunto alcuni risultati molto promettenti. Penso, ad esempio, a quello che è avvenuto nella città di Maricà nello Stato di Rio de Janeiro. Le ultime amministrazioni (guidate da Fabiano Horto e precedentemente da Washington Quaquà N.d.R.), hanno introdotto una moneta sociale attraverso una carta di debito chiamata Mombuca (dal nome del fiume che attraversa la città N.d.R.), che ha aiutato migliaia di famiglie a uscire dalla povertà mediante sussidi che sono arrivati a circa 612 euro per famiglia. Inoltre, vengono finanziati programmi scolastici, trasporti gratuiti e altre forme di sussidi. Maricà sta diventando un esempio non solo per altre città dello Stato di Rio de Janero ma anche per altri Stati come Bahia, Minas Gerais, San Paolo ecc.

Anche all’estero il reddito di Base riscuote ampi consensi, tra cui quello dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e tanti altri illustri personaggi. Inoltre, sono stati compiuti importanti sperimenti in diversi territori e Stati, come l’Alaska, Macao, Kenya, Namibia, ecc.

Detto ciò, sarebbe comunque molto bello che il Brasile diventasse il campione del Mondo come primo Paese a introdurre il Reddito di base sull’intero territorio.

Libri

BASIC INCOME Upeace Universsity for Peace-Rome

Autori Vari

La nuova era sociale – Dai Sette diritti Capitali al Reddito Universale –

i Upeace Universsity for Peace-Rome

Autore – Rainero Schembri

Video Youtube

 

Diritti Umani alla prova del Nuovo Millennio

Intervento di Enea Franza

 

Reddito Universale: L’esperimento di Quatinga Velho in BrasileBruna Augusto sulle politiche sociali di Lula

Bruna Augusta sulle politiche sociali di Lula


PARA EDUARDO SUPLICY O BRASIL PODE SER O CAMPEÃO MUNDIAL DA RENDA BÁSICA

(Foto Eduardo Suplicy tendo como pano de fundo a cidade de Maricà, o Banco Mombuca e o cartão de débito).

Ele é certamente um dos políticos brasileiros e latino-americanos de maior autoridade. Estamos falando de Eduardo Suplicy, economista, professor e um dos fundadores do PT, o Partido dos Trabalhadores liderado pelo atual Presidente do Brasil, Inácio Lula da Silva. Mas Suplicy é conhecido no exterior sobretudo pelo compromisso com a introdução da Renda Básica Universal no Brasil. Na verdade, o projeto aprovado pelo Congresso e ratificado pelo Presidente Lula, leva a sua assinatura e agora entrou em fase de estudos para a implementação concreta da Renda Básica. Para que conste, no dia 21 de Março foi realizada a primeira reunião de um grupo de estudo composto por economistas, académicos e assistentes sociais de renome para aprofundar o tema.

Mas antes de prosseguirmos, temos o prazer de recordar que desde 2021 o Punto Continenti e o Movimento Internacional de Protecção Social (nascido num grupo de jornalistas e especialistas que gravitam em torno da REA – Radiotelevisioni Europee Associate) trataram várias vezes do Rendimento Universal que, para muitos estudiosos, poderia representar a maior revolução económica do século. Em colaboração, então, com a UNIPACE (Universidade da Paz com sede em Roma) foram criadas diversas publicações, incluindo “Basic Income” (em inglês) e “La nuova Era Sociale”. Além disso, seguiram-se diversas iniciativas interessantes, como a de Quatinga Velho (perto de São Paulo), realizada pelo casal Marcus Brancaglione e pela ítalo-brasileira Bruna Augusto (ambos integrantes do recente Grupo de Estudos para a implantação da Renda Básica).

Mas vamos ouvir agora o que nos contou o senador Suplicy (que foi senador da República e hoje é senador do Estado de São Paulo), também de origem italiana (sua mãe vem da conhecida família italiana Matarazzo, que fez grandes investimentos no Brasil). Primeiro, porém, talvez valha a pena lembrar que mesmo o multimilionário Elon Musk disse recentemente estar convencido de que apenas um Rendimento Básico pode aliviar a tragédia de enfrentar centenas de milhões de pessoas desempregadas em todo o mundo nos próximos anos devido a novas tecnologias. Por último, no que diz respeito à Itália, na legislatura anterior foi introduzido o Rendimento de Cidadania, que o actual novo Governo Meloni considerou apropriado desmantelar.

Senador, o que o levou a lutar durante tantos anos pela introdução de uma Renda Básica?

Digamos que desde menino senti um profundo desconforto ao observar como a nossa sociedade era muito desequilibrada socialmente. Com o passar dos anos e com os estudos realizados tanto no Brasil quanto nos Estados Unidos, percebi que algo absolutamente precisava ser feito e que a pobreza poderia ser derrotada. Desde que me tornei professor de economia na Fundação Getulio Vargas, meu compromisso profissional tem se concentrado cada vez mais em encontrar soluções concretas para o problema junto com diversos ilustres estudiosos do assunto.

Como esses estudos evoluíram?

Na primeira fase centrámo-nos num projecto também desenvolvido em outros países e conhecido como imposto negativo: em palavras simples, na presença de um rendimento abaixo de certos níveis, o Estado substituiria a cobrança de impostos por subsídios para os mais pobres.

Esta abordagem também recebeu ampla aprovação. O passo seguinte, tal como sugerido por alguns economistas, foi igualar o subsídio à educação das crianças. O objectivo é evitar que as crianças sejam forçadas a trabalhar para ajudar as suas famílias em vez de irem à escola. Na verdade, o ‘bolsa escolar’ só é pago às famílias que respeitam a obrigação de enviar os seus filhos à escola.

Como têm sido recebidas estas propostas, tanto no país como no estrangeiro?

Eu diria que conseguimos atrair muita atenção. Várias propostas foram formuladas no Senado e na Câmara. No âmbito internacional, lembro com prazer as duas visitas ao Brasil do professor emérito da Universidade Católica de Louvain, na Bèlgica, Philippe Van Parijs, considerado o pai da Renda Básica e que em ambas as ocasiões manifestou todo o seu interesse e consenso pela os experimentos que estavam sendo feitos em diversas localidades brasileiras. Em 1996, o Professor também se reuniu com o Presidente da República, então economista Fernando Henrique Cardoso, e com outros representantes de autoridade do mundo político e econômico brasileiro.

O senhor objetivamente se sente otimista com a possibilidade de introdução concreta da Renda Básica no Brasil?

Entretanto, posso dizer que o atual Presidente Lula acredita firmemente na possibilidade de a Renda Básica poder representar uma ferramenta eficaz no combate à pobreza. Estamos gradualmente a tentar criar todas as condições necessárias para introduzir o Rendimento Básico à escala nacional dentro de alguns anos.

A nível local já alcançámos alguns resultados muito promissores. Estou pensando, por exemplo, no que aconteceu na cidade de Maricà, no estado do Rio de Janeiro. As últimas administrações (lideradas por Fabiano Horto e anteriormente por Washington Quaquà Nota do Editor), introduziram uma moeda social através de um cartão de débito chamadoMombuca (do nome do rio que atravessa a cidade Nota do Editor), que tem ajudado milhares de famílias sair da pobreza através de subsídios que atingiram cerca de 612 euros por família. Além disso, são financiados programas escolares, transporte gratuito e outras formas de subsídios.

Maricà está se tornando um exemplo não só para outras cidades do Estado do Rio de Janero, mas também para outros Estados como Bahia, Minas Gerais, São Paulo etc.

Mesmo no exterior, a Renda Básica recebe ampla aprovação, inclusive do ex-presidente dos Estados Unidos Barack Obama e de muitas outras figuras ilustres. Além disso, importantes experiências foram realizadas em vários territórios e estados, como Alasca, Macau, Quénia, Namíbia, etc.

A nível local já alcançámos alguns resultados muito promissores. Estou pensando, por exemplo, no que aconteceu na cidade de Maricà, no estado do Rio de Janeiro. As últimas administrações (lideradas por Fabiano Horto e anteriormente por Washington Quaquà Nota do Editor), introduziram uma moeda social através de um cartão de débito chamadoMombuca (do nome do rio que atravessa a cidade Nota do Editor), que tem ajudado milhares de famílias sair da pobreza através de subsídios que atingiram cerca de 612 euros por família. Além disso, são financiados programas escolares, transporte gratuito e outras formas de subsídios. Maricà está se tornando um exemplo não só para outras cidades do Estado do Rio de Janero, mas também para outros Estados como Bahia, Minas Gerais, São Paulo etc.

Mesmo no exterior, a Renda Básica recebe ampla aprovação, inclusive do ex-presidente dos Estados Unidos Barack Obama e de muitas outras figuras ilustres. Além disso, importantes experiências foram realizadas em vários territórios e estados, como Alasca, Macau, Quénia, Namíbia, etc.

Dito isto, ainda seria muito bom se o Brasil se sagrasse campeão mundial como o primeiro país a introduzir a renda básica em todo o território.