“L’anniversario della Carta delle Nazioni Unite (ONU) offre un’opportunità per dare riconoscimento alla visione di un mondo ‘libero dalla paura e dal bisogno’, un obiettivo rilevante oggi tanto quanto lo era 70 anni fa”, ha detto Ertharin Cousin, Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP). “Le parole”, ha aggiunto la Cousin, “di apertura della Carta ONU, Noi, popoli delle Nazioni Unite, rappresenta un appello coinvolgente alla responsabilità collettiva per realizzare pace, stabilità e prosperità per tutti nel mondo. Non un singolo individuo, non una singola organizzazione, non un singolo governo e non una singola impresa possono prosperare da soli. Ma alzandoci, levando le nostre voci e lavorando insieme, possiamo realizzare lo sviluppo, eliminare tutte le forme di malnutrizione e realizzare ‘Zero Hunger’ (Fame zero, n.d.r.) entro il 2030”.

 

“L’Agenda 2030″,  ha sostenuto inoltre la Cousin, “richiede di dare la priorità a coloro che sono rimasti più indietro, chiedendoci di riservare speciale attenzione alle donne rurali, ai bambini che subiscono l’impatto di guerre e conflitti, a coloro che sono stati costretti ad abbandonare la propria casa, alle popolazioni indigene e alle comunità isolate che troppo spesso portano su di sé il peso della fame. Chiediamo a ciascuno di partecipare e fare la sua parte, per creare un mondo dove ciascuno, in ogni luogo del mondo, abbia un futuro libero dalla fame: un futuro Zero Hunger in cui sia garantito l’accesso a cibo sano e nutriente ogni giorno, tutto l’anno. La Carta ONU include un impegno a promuovere il benessere delle persone nel mondo, e cosa vi è di più importante per il nostro benessere dell’accesso garantito a cibo nutriente tutto l’anno”.

 

Da precisare che ‘Zero Hunger’ è il secondo dei 17 Obiettivi Globali tra loro interconnessi (Global Goals) adottati lo scorso mese dall’ONU, ed è al cuore della nuova agenda per combattere le cause strutturali della povertà e del bisogno. Circa 795 milioni di persone soffrono la fame oggi, un numero sconcertante, e tuttavia ridottosi di 167 milioni rispetto a un decennio fa, grazie agli sforzi precedenti nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio ONU (un Millennium Development Goals, MDGs). Tali sforzi, inoltre, hanno visto la prevalenza della denutrizione ridursi fino al 12, 9 percento, dai livelli precedenti del 23,3 per cento.

 

Ogni giorno, l’ONU e le sue agenzie producono un impatto positivo per le vite di milioni di persone: vaccinano bambini; forniscono assistenza alimentare; danno riparo ai rifugiati; impegnano caschi blu per le operazioni di peacekeeping; proteggono l’ambiente; ricercano la risoluzione pacifica delle dispute; sostengono elezioni democratiche, l’eguaglianza di genere, i diritti umani e lo stato di diritto. Una parte importante di questo lavoro viene svolta dal WFP, che è cresciuto nell’arco di 53 anni di storia per assistere 80 milioni di persone in 80 paesi ogni anno, fornendo sia assistenza umanitaria sia assistenza allo sviluppo.