(Foto: Palazzo del Governo del Perù. Nei riquadri Dina Boluarte e il Papa).

Riportiamo di seguito la lettera inviata dai peruviani in Italia contro la visita della Presidente del Perù Dina Boluarte al Papa (avvenuta il 14 ottobre 2023). Punto Continenti si limita a rendere noto il testo ai suoi lettori senza entrare nel merito della missiva ricevuta dai firmatari.

12 ottobre 2023

A Sua Santità Papa Francesco, Archivescovo di Roma Città del Vaticano Alla sua cortese attenzione, Tramite la presente, le facciamo arrivare il nostro più affettuoso saluto. Avendo conoscenza del ricevimento programmato alla sig.ra Dina Boluarte questo sabato 14, COME COMUNITÀ PERUVIANA RESIDENTE ALL’ESTERO, sentiamo la necessità e l’obbligo di pronunciarci:
il governo rappresentato dalla sig.ra Boluarte si è instaurato come un governo dittatoriale senza legittimità in Perù, garantendosi il potere attraverso la violenza e la lesione dei diritti umani.
Dal 7 dicembre del 2022, la sig.ra Boluarte, con l’utilizzo della violenza e dell’intimidazione, ha represso le numerose manifestazioni che si sono opposte all’insediamento del suo governo. Tale repressione è costata la vita a più di 70 persone, ha lasciato migliaia di feriti gravi e privato della libertà migliaia di manifestanti, tuttora detenuti. In continuità con questa politica, vi sono i nuovi decreti legge che impediscono l’esercizio della libertà di espressione politica, bandendo le manifestazioni. Per questo motivo, molte organizzazioni internazionali, come la Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno presentato, il 25 maggio 2023, rapporti su quanto accaduto, allo stesso modo Amnesty Internacional a marzo 2023 lanciò un appello nel quale si segnalavano le continue violazioni dei diritti umani e l’uccisione di decine di persone, di cui molti giovani, alcuni di loro ancora minorenni, “colpevoli” semplicemente di aver partecipato alle manifestazioni tra dicembre 2022 e luglio 2023. Così, anche altri organismi e media nazionali e internazionali come Human Rights Watch, Reuters, The New York Times, tra i molti, hanno documentato i crimini commessi dalle Forze dell’ordine e dall’Esercito contro civili disarmati, segnalando la loro preoccupazione sulla crisi politica nel Perù. Nonostante queste autorevoli segnalazioni, il governo della signora Boluarte è rimasto sordo e disinteressato, arrivando a condannare ogni critica, tacciandole di ideologiche e sovversive.
Il governo dittatoriale della sig.ra Boluarte ha mostrato apertamente razzismo e autoritarismo contro i popoli Originari, prova di questo anche i recenti fatti accaduti nella città di Puno. Allo stesso modo, è un governo classista che lavora al servizio delle grandi “lobbying”, multinazionali nazionali ed internazionali. Attualmente questo governo ha il 90% di disapprovazione della popolazione peruviana. Il rifiuto a questo governo va oltre le frontiere, anche noi peruviani residenti all’estero da diversi mesi alziamo la nostra voce di protesta. In questo contesto vorremmo anche riportare le giuste parole pronunciate dal Nunzio Apostolico Paolo Rocco, che proclamò davanti alla sig.ra Boluarte, otto mesi fa, dopo gli assassinii commessi dalle forze dell’ordine: “Insieme
significa in primo luogo riconoscere all’altro, riconoscere il diritto dell’altro ad essere se stesso ed a essere diverso, a partire da questo riconoscimento è possibile una coesione sociale, dietro il rifiuto di certe forme visibili di violenza spesso si nasconde altra violenza più insidiosa che è quella di coloro che disprezzano il diverso, soprattutto quando le loro esigenze
pregiudicano i loro interessi. Quando una parte della società pretende godere di tutto quello che il mondo offre come se i poveri non ci fossero, questo in qualcun momento ha le sue conseguenze. Ignorare l’esistenza e i diritti degli altri prima o poi provoca qualche forma di
violenza imprevista come vediamo verificarsi in questi giorni, i manifestanti provengono soprattutto dalle regioni rurali ed amazzoniche e dalle zone urbane popolari, che per anni sono stati invisibilizzati o marginati, non riconoscendone i diritti come cittadini”. Appezziamo molto questa riflessione fatta da un rappresentante della Chiesa Cattolica in quanto svela la vera origini delle legittime proteste del popolo peruviano, per i diritti non riconosciuti da una società vittima di una mentalità razzista e classista. È questa la forma di governo che la sig.ra Dina Boluarte rappresenta, che non coincide con i principi fondamentali della Chiesa e con quelli dei Diritti Umani. Per questi motivi ci sembra una contraddizione profonda ricevere in visita la sig.ra Boluarte,
il cui obiettivo è quello di legittimarsi e rappresentarsi come una persona vicina alla chiesa, in modo da strumentalizzare la Sua immagine Santo Padre e quella della Chiesa Cattolica stessa. Per questo rifiutiamo la presenza della sig.ra Dina Boluarte e le chiediamo, Santissimo Padre, di richiamare la coscienza della sig.ra Boluarte affinché desista dal continuare ad usurpare il potere governativo, faccia cessare le violenze e liberi i detenuti politici, così da alleviare le sofferenze del popolo peruviano. Sicuri che l’urlo di aiuto del nostro popolo sarà ascoltato dalla Sua stimata Santità, la ringraziamo infinitamente, e preghiamo affinché il Padre Celestiale la colmi di benedizioni. Cordiali saluti

Colectivo de Peruan@s “Genera y difunde conciencia” – Roma Colectivos unidos por el Perú -Torino
Colectivo Peruanos Unidos en Milán
Asociación Wikarri – Roma

Edda Pando Juárez
Laura Esther Benavides
Marisol Alfaro
Carlos Velarde
Fiorella Calderon
Katty yauribilca
Nathaly Mayra Lagos Valderrama

Freddy Soto Sedano
Carlos Canamero
Maria Luz Cabrera
Manuel Gilberto Vasquez Mercedez Cruzado
Orina Vasquez Cabrera
Nidia Maritza Simon Contreras Leoncio Nicolas Ramos