Cile. Nello Gargiulo mobilità la Comunità italiana affinché solleciti il Presidente Boric a votare per Roma

Il 28 novembre a Parigi 179 Paesi decideranno se Roma potrà essere la sede di Expo 2030. Parliamo di un affare da 45 miliardi di euro con profonde ricadute sul sistema delle infrastrutture, dei trasporti, del sistema immobiliare, del sistema turistico, degli investimenti esteri e, quindi dell’occupazione.

Nello Gargiulo, rappresentante per il Cile del CGIE (Consiglio Generale degli italiani all’estero) sta mobilitando la comunità italiana affinché solleciti il giovane Presidente Gabriel Boric a votare per Roma. Invito subito accolto, ad esempio, dal noto imprenditore italiano Roberto Fantuzzi che ha messo in rete un incisivo video di sollecito.

Italia esitante sul rinnovo dell’accordo di sicurezza sociale con il Brasile.

“Dal Governo è stata data una risposta evasiva e insoddisfacente alla mia interrogazione sull’opportunità e sulla necessità di rinnovare la Convenzione di sicurezza sociale con il Brasile”. In questi termini si è espresso, uscendo dalla Camera, Fabio Porta, Deputato eletto nella Circoscrizione Sud America. “Se da una parte”, ha proseguito Porta, la sottosegretaria Maria Tripodi del Ministero degli Affari Esteri ha affermato nella sua risposta che il governo è perfettamente consapevole dell’importanza di assicurare una adeguata tutela previdenziale ai cittadini italiani residenti all’estero, dall’altra sostiene, in evidente contraddizione con le premesse, che l’aggiornamento dell’accordo, con eventuale estensione delle tutele previdenziali a nuove categorie come i dipendenti pubblici e i liberi professionisti, nonché la totalizzazione dei contributi versati nei Paesi terzi, rappresenta una sfida complessa”.

Cosa s’aspettano dal Governo di Roma gli italiani in Perù.

A Paolo Valente, consigliere a Lima della Camera di commercio italo-peruviana ed ex Presidente del Comitato degli Italiani all’Estero (Comites Perù) REA International ha chiesto quali sono oggi le maggiori aspettative degli italiani che vivono in Perù.

La nostra Comunità”, ha risposto Valente “vorrebbero una maggior presenza dell’Italia attraverso una maggiore e migliore copertura dei servizi consolari, sia fisici che virtuali, considerando che attualmente sono estremamente deficienti. Inoltre”, ha proseguito Valente, “auspicano quattro cose: primo, maggiori finanziamenti per le scuole e le associazioni italiane per poter mantenere viva la lingua italiana e le nostre tradizioni; secondo, un maggior sostegno alle aziende italiane interessate a investire in Perù; terzo, la firma di un accordo per evitare la doppia imposizione fiscale; quarto, infine, un efficce accordo per l’assistenza sanitaria reciproca.

Roma chiama Buenos Aires per un tango per la Pace.

Ci sono mille modi per sollecitare e richiamare l’attenzione sulla Pace. L’attrice, regista e cantante Fatima Scialdone, considerata anche una delle migliori ballerine italiane di tango, ha organizzato a Roma, all’interno del Parco di Appia Antica,  una serata speciale all’insegna del tango. La manifestazione è stata promossa dalla nota Associazione culturale Tango Eventi. Hanno partecipato diversi diplomatici ed operatori sociali soprattutto latino americani.

Commento di Rainero Schembri

E’ ricchissimo, giovanissimo e per le sue fans anche bellissimo. Inoltre, ha in tasca il passaporto italiano, ma questo è solo un dettaglio.  Parliamo del nuovo Presidente di centro destra dell’Ecuador Daniel Noboa che ha solo 35 anni (in questo ha superato addirittura il Presidente del Cile Gabriel Boric, che ne ha 37).

La grande stampa, tutta impegnata con le guerre in Ucraina e Medio Oriente, ha dato uno scarso rilievo alla recentissima elezione in questo piccolo Paese Sud Americano. Un’elezione che certamente non entrerà nella storia come una consultazione tranquilla, visto che uno dei candidati più forti, Fernando Villavincencio, è stato brutalmente ucciso da una banda di criminali.

Al ballottaggio Noboa ha sconfitto la candidata di sinistra Luisa Gonzales, erede di una delle icone della sinistra latinoamericana, l’ex Presidente Rafael Correa.

Da registrare che il giovane Presidente nel raggiungere la massima carica dello Stato, è riuscito a superare in questo sforzo anche suo padre, uno dei più grandi coltivatori di banane del Continente che per ben cinque volte aveva provato senza riuscirci a diventare Presidente.

Nel suo primo discorso Noboa ha promesso che lavorare per far tornare il sorriso all’Ecuador. Non sarà certamente un’impresa semplice visto che l’ex Presidente Guillermo Lasso ha lasciato in eredità ai 18 milioni di ecuadoriani un debito pubblico di oltre 5 miliardi dollari.