(Foto: Città del Guatemala)

GUATEMALA. E’ un sociologo il nuovo Presidente del Guatemala.L’opinione di Alfredo Trinidad.

Il candidato di centro-sinistra Bernardo Arévalo ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali e sostituirà il Presidente uscente Alejandro Giammattei, di origine italiana.  Sui suoi orientamenti politici si è espresso su REA International Alfredo Trinidad, ex Ambasciatore guatemalteco in Italia. Eco cosa ci ha detto: : “Insieme ad alcuni intellettuali Arévalo ha costituito un gruppo di analisi che più tardi è diventato il partito politico Movimiento Semilla, di tendenza socialdemocratica e progressista. L’obiettivo del partito è contribuire a costruire la pace, promuovere l’unità del Paese e favorire la riconciliazione tra i diversi guatemaltechi, con una visione a lungo termine”.

ARGENTINA. Javier Milei, la grande sorpresa delle primarie argentine. Lo sostiene Gabriela Malusà.

52 anni, economista che si autodefinisce anarco-capitalista, Javier Milei è entrato in politica appena 3 anni fa con il Partito La Libertad Avanza. Per le sue posizioni estremiste (ad esempio, auspica la completa privatizzazione della Sanità e dell’Istruzione), Milei rappresenta oggi la più grande incognita della politica argentina. Nell’ambito di una prima consultazione elettiva generale (prevista dal sistema elettorale argentino) Milei è arrivato in testa alle preferenze. Ora bisogna vedere cosa succederà al primo turno in calendario il 22 ottobre con un eventuale ballottaggio il 19 novembre. Per Gabriela Malusà, direttrice del programma Buongiorno Italia di Radio Citrica di Buenos Aires, “la candidatura di Milei è essenzialmente una candidatura anti sistema che ha una forte presa sui giovani, stanchi di un certo modo di gestire il potere. Inoltre, Milei fa leva sulle difficili condizioni economiche nelle quali si trova attualmente l’Argentina”.

ECUADOR. Il nuovo Presidente della Repubblica potrebbe essere un italiano. L’opinione di Salvatore Foti. Anche se l’Ecuador è rimasto sconvolto dalla recente uccisione del candidato Fernando Villavincencio, l’affluenza al primo turno delle presidenziali è stata notevole e pacifica. Racconta a REA International Salvatore Forti, Presidente del Comites, il Comitato degli italiani in Ecuador. “Questa prima tornata è stata vinta con il 33% da Luisa Gonzales, sostenuta dall’ex Presidente di sinistra Rafael Correa. Al secondo posto è arrivato a sorpresa il candidato centrista Daniel Noboa. Il Ballottaggio è in programma il 15 ottobre. Se”, ha proseguito Forti, “Noboa dovesse vincere al ballottagio, l’Ecuador avrebbe non solo un Presidente giovanissimo e ricchissimo, ma anche un Presidente che oltre a quella ecuadoriana ha anche la nazionalità italiana”.

ITALIA.  Per il deputato Fabio Porta più facile entrare o rientrare in patria

A seguito di un recente decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri in attuazione della direttiva Europea viene semplificata notevolmente la possibilità per i cittadini extracomunitari altamente qualificati di operare e lavorare in Italia. “Nella sostanza”, spiega Fabio Porta, deputato eletto al Parlamento italiano nella Circoscrizione Sud America, “potranno ottenere la carta blu UE anche i lavoratori stagionali in possesso dei requisiti richiesti per lavori altamente qualificati. Verrà, poi, facilitato l’ingresso di dirigenti e specialisti operanti nei servizi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e verrà agevolata l’imprenditorialità innovativa, consentendo ai cittadini stranieri di esercitare un’attività autonoma in parallelo a quella di lavoro subordinato”.

Commento di Rainero Schembri – Riunione di Belém

Recentemente tutta la grande stampa internazionale ha parlato di importanti cambiamenti decisi nella città brasiliana di Belém per contrastare il gravissimo problema della deforestazione amazzonica. Ma è veramente così? Possiamo dire che il Pianeta finalmente potrà guardare al futuro con una certa speranza? Ecco cosa ci ha risposto il Direttore di Greenpeace Brasile, Leandro Ramos:  “La Dichiarazione di Belém non prevede misure chiare per rispondere all’urgenza delle crisi che il mondo sta attraversando. Non esiste un obiettivo preciso per portare a zero la deforestazione, e nessuna indicazione sulla fine dell’estrazione petrolifera nella Regione”. In parole povere, la dichiarazione di Ramos fa temere che per avere qualche risultato concreto dobbiamo aspettare il 2025, quando sempre a Belém si svolgerà una grande conferenza delle Nazioni Unite  sul clima. Fino a quella data è molto probabile l’Amazzonia continuerà a bruciare in tutta tranquillità.

  • – – – – – – – – – – — – – – –

Videoclip del ‘Movimento Tutela Sociale’ vincitore del Premio ‘Musica per il sociale’ promosso dalle Radio e Televisioni della REA (con sotto intitolazione in spagnolo)