(Foto: nel riquadro Letizia Compatangelo)

Al Teatro Marconi Roma dal 7 al 17 marzo (con repliche dal giovedì alla domenica) andrà in scena un nuovo importante lavoro teatrale di Maria Letizia Compatangelo, una delle più affermate drammaturghe italiane, nonché Presidente del Cendic, il Contro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea. Parliamo di ‘La cena di Vermer’, con la Regia di Felice della Corte (che recita anche), e gli attori Mario Scaletta, Tiziana Sensi, Caterina Gramaglia e Paolo Gasparini. I costumi sono di Lucia Mirabile.

Ma qual’è l’argomento centrale della nuova opera dei questo nuovo lavoro? Lo abbiamo chiesto direttamente alla Compatangelo. Ecco cosa ci ha riferito.

“La Cena di Vermeer è la storia di Han van Meegeren, l’uomo che nel 1945, da infame accusato di collaborazionismo, si ritrovò all’improvviso trasformato in eroe nazionale. Obbligato a diventare falsario per sopravvivere, Han sceglie Vermeer. Ma va oltre e non riesce più a fermarsi. Lui non “falsifica” Vermeer, lui diventa Vermeer… Crea dei nuovi originali, riconosciuti e venerati nei musei come opera del grande maestro di Delft. E quando alla fine accetterà di parlare per salvarsi la vita, non sarà creduto e dovrà combattere per farsi giudicare colpevole”.

Come in tutti i lavori della Compatangelo, anche la Cena di Vermeer non permette allo spettatore di rimanere distaccato. Viene spontaneo ogni coinvolgimento personale, una naturale presa di posizione, un motivo di riflessioni successivo. In ogni caso una buona scelta per chi non si accontenta del superficiale.

TEATRO MARCONI

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