Foto: Mirella Santamato e copertina del libro

 

Per i romani si presentano tre occasioni per conoscere da vicino Mirella Santamato: una delle scrittrici più originali del panorama letterario italiano ma anche un vero personaggio spumeggiante, nell’accezione più nobile del termine. Nei giorni 27, 28 e 30 gennaio presenterà nella Capitale il suo libro Quando TROIA era solo una città. E ancora una volta le sorprese non mancheranno.

 

Ma cosa suggerisce in genere il nome Troia?

 

Per gli storici, una delle battaglie greche più famose della storia, che ha visto attorno al 1184 a.C.  diversi principi greci guidati da Agamennone distruggere la potente città di Troia. Perché? Secondo la mitologia e i sublimi versi dell’Illiade firmati dal grande Omero, l’audace Paride (figlio di Priamo, Re di Troia) aveva rapito la bellissima Elena, moglie di Menelao, Re di Sparta.

Per gli amanti dell’Antica Roma, il nome Troia evoca la città originaria del valoroso guerriero Enea, mitologicamente fondatore di Roma. Per la gente comune, Troia viene spesso associata al famoso cavallo di legno che ha consentito con un tranello ai greci di entrare e conquistare la città. Infine, nella terminologia degli amici del bar, la parola Troia viene comunemente associata a ‘mignotta’, visto che la brava Elena si è lasciata rapire per amore, tradendo il marito e provocando una guerra senza precedenti durata ben dieci anni.

 

Ebbene, da quale angolatura parte il libro della sofisticata Santamato?

 

Dagli amici del bar, s’intende. Cioè, dalla più grande mistificazione della storia di una donna e di una città. In una maniera a dir poco sorprendente, l’autrice ricorrendo ai verso dell’Illiade dimostra come nell’antico Poema si possa scoprire  il passaggio da una società Matrilienare durata millenni,  a una società Patriarcale di dominio assoluto che, da allora fino ad adesso, ha cambiato  le sorti dell’umanità. Secondo lo scrittore Mauro Biglino (autore della prefazione) “La ricerca dell’autrice porta a rivoluzionarie scoperte sul mondo antico e a decodificare i molti enigmi del mondo moderno”.

 

Ma lasciamo per ora la bella Elena riposare nel mitologico letto della storia e occupiamoci un po’ della Santamato. Nata a Roma ma residente a Ravenna, giornalista, scrittrice, da bambina ha dovuto combattere con un terribile virus. I medici temevano che non avrebbe potuto più camminare. Ma non sapevano con quale temperamento avevano a che fare. Non solo con la forza della volontà è riuscita a guarire (anche se si deve aiutare con un bastone per le camminate più lunghe) ma è diventata madre di due splendide figlie.

 

Nel frattempo ha cominciato a occuparsi di problemi sociali: cioè, a infondere negli altri il coraggio e la forza per superare i problemi. Tra i suoi libri possiamo citare ‘Le principesse ignoranti. I codici delle fiabe iniziatiche’” o “L’economia del bene comune: l’utopia diventa realtà’.

 

Quello che in ogni caso non sopporta sono le persone tristi, depresse, annoiate e che rubano energia. Infatti, una delle sue attività preferite è quella di tenere conferenze su come ‘vivere felici e contenti’. Ecco perché è comunque consigliabile sentire la Santamato, anche qualora la storia di Troia non si trovi proprio in cima ai nostri interessi. Come minimo si tornerà a casa con una bella spruzzata di ottimismo. E di questi tempi, non è cosa da poco.

 

 

Quando Troia era solo una città

Mirella Santamato

Uno editori 2016

ISBN 8898829906, 9788898829903

Lunghezz 190 pagine

Incontri a Roma

27 gennaio Libreria Tion

Via Federico Nansen 14

28 febbario  Associazione Faciviltà

Via Lici 28 ore 19

 

30 gennaio Calcio  Sociale

Via Poggio Verde 455