Abbiamo ricevuto una lettera che volentieri pubblichiamo da Mirella Santamato, scrittrice, giornalista, poeta e, soprattutto, ‘Ricercatrice di Verità (come ama definirsi). Lo spunto per inviarci questa lettera, come ci ha comunicato telefonicamente, è stato il Video ( https://www.youtube.com/watch?v=0WXk2Z5l2lQ ) sulla Naturopatia realizzato con la dottoressa Myriam Spaziani, nell’ambito della serie di filmati sullo Stato Sociale curati dalla REA, l’associazione delle piccole e medie radio e televisioni. Da molti anni, infatti, la Santamato si occupa di problemi affettivi e del legame tra il benessere fisico e la salute. Lei stessa rappresenta una dimostrazione evidente, essendo riuscita a sconfiggere con la ‘forza dell’ottimismo’ un pesante handicap. Tra i sui libri di successo figurano ‘L’altro centesimo del Cielo’, ‘Io, sirena fuor d’acqua’, ‘La trappola invisibile’, ‘Texas Death Row Hotel’, ‘Il segreto della vita’, ‘L’uomo che non c’è’, ‘Le principesse ignoranti’. Inoltre, è in uscita un suo libro ‘rivoluzionario’ sul più antico libro della nostra cultura: l’Iliade. Infine, la Santamato tiene seminari di riequilibrio tra le energie maschili e femminili e di ricerca della felicità intitolati “Come vivere felici e contenti”.

     

La Santamato mentre tiene un Seminario 

 

Sono una scrittrice e una studiosa di quello che oggi viene definito come “medicina alternativa”, ma altro non è che una ricerca continua di ciò che ancora non sappiamo intorno alla salute sia del nostro corpo sia della nostra mente. Ho scoperto un concetto estremamente semplice eppure non ancora così accettato: chi è felice non si ammala. Solo leggendo questa frase, il nostro corpo reagirà allargando la bocca in un sorriso. Perché? Perché il corpo è senza filtri e riconosce istintivamente la verità; e la verità è gioiosa per sua natura, perché ci rende liberi.

 

Purtroppo, però, noi non siamo liberi di essere felici e ci ammaliamo per questo motivo. Tutte le malattie hanno questa caratteristica in comune. Ho collaborato con moltissimi medici proprio al fine di capire le connessioni che esistono tra i nostri schemi mentali e le nostre malattie. Questo è un campo totalmente nuovo che invito chi è medico ad approfondire con attenzione. E’ un dato di fatto incontestabile che chi è malato e soffre non può essere felice, ed è vero anche il contrario, cioè chi è felice non può ammalarsi. Da questo semplice assioma bisogna partire per ricostruire un tessuto mentale e sociale che è stato distrutto nei secoli e nei millenni.

 

La nostra medicina ufficiale si è sempre occupata di “curare le malattie”, raggiungendo a volte, egregi risultati, ma con molta meno attenzione si è occupata di “mantenere la salute”. Io, invece, voglio invertire la rotta e aggiungere salute alla salute, in modo da ampliare la nostra forza interiore ed esteriore. Per questo motivo ho creato dei CORSI PER VIVERE FELICI E CONTENTI, in cui si cerca di capire l’origine delle trappole storiche e sociali che ci impediscono l’accesso alla felicità.

 

Il primo step con cui si manifesta un malessere è il famoso stress. Nessuno sa bene in che cosa consista, neanche i medici, ma tutti usano questa parola fino ad abusarne. Lo stress è una parola inglese che significa accento, quindi mette semplicemente  l‘accento su quello che  noi stiamo vivendo in quel momento. In realtà è una risposta di adattamento all’ambiente che ci circonda. Se l’ambiente che ci circonda è negativo, attraverso lo stress, noi cercheremo di adattarci ad esso, aumentando  il nostro malessere.  Più noi siamo stressati, e più, man mano, apriamo la porta alle malattie.

Se noi fossimo più consapevoli di quando suona questo campanello di allarme, potremmo intervenire con più efficacia nel cambiare le cose nella nostra vita, impedendo così alla malattia di manifestarsi. Finisco questo mio scritto con una mia breve poesia, ricordando come la poesia( ed anche ogni atra forma di arte) crei bellezza e sia, di conseguenza, terapeutica.

Rimandiamo sempre ciò che ci salverebbe,

allontanando, con mille scuse, le medicine della vita.

Non abbiamo mai tempo per essere felici,

altrimenti ci accorgeremmo

che lo siamo già. 

 

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