Foto: Giuseppe Di Fazio

 

Nella nostra inchiesta sulle Radio e Televisioni Locali (1) e sul loro impegno soprattutto in campo sociale, è la volta del Circuito televisivo D Network di Catania (2), guidato dal giovane e dinamico Francesco Di Fazio. La storia di questa importante emittente siciliana è per certi versi emblematica: nata oltre trent’anni fa, ha dovuto superare difficoltà di ogni genere, da quelle economiche determinate dalla profonda crisi che ha investito negli anni scorsi l’intero Paese, alle continue manchevolezze e disattenzioni politiche e burocratiche, che hanno reso estremamente difficile la vita delle piccole emittenti, soprattutto in occasione del passaggio al digitale terrestre e all’assegnazione da parte dello Stato di frequenze purtroppo spesso ‘fasulle’, tanto è vero che  l’Europa ha finito per imporre a molte di esse la chiusura perché infastidivano emittenti di altre nazioni.

 

Di Fazio, che ha ereditato l’azienda dal padre, non è comunque uno che si arrende facilmente: dopo una breve chiusura ha rilanciato il gruppo puntando sia sulla serietà dell’informazione che sul graduale coinvolgimento di settori sempre più ampi della società catanese e siciliana. Inoltre, condivide e collabora al Progetto REA (Radiotelevisioni Europee Associate) di Costituzione di un nuovo e forte Stato Sociale (3).

 

 

Come è nata la vostra TV e quali sono le sue caratteristiche principali?

 

E’ nata per soddisfare un bisogno sociale, quello di portare nelle case di una piccola comunità a fine degli anni 70, le riprese realizzate durante i matrimoni da un fotografo (Giuseppe Di Fazio) il quale il più delle volte consegnava il filmato in VHS che rimaneva chiuso nel cassetto nella speranza di acquistare un videoregistratore.

 

Per sopperire a tale bisogno, quel fotografo pensò di trasmettere via etere i filmati matrimoniali al fine di permettere a tutti tramite il televisore di casa di poterli vedere, previo consenso ad un’ora prestabilita. Ben presto però quel fotografo tra il 1981/83 si accorse che aveva in mano uno strumento di comunicazione ben più complesso e potenzialmente utile per la sua comunità che poteva estendersi in altre province.

 

Come vede il futuro delle televisioni locali?

 

Ristretto e marginale se non si ritrova l’autonomia della gestione delle frequenze e l’accentramento dei problemi territoriali che ne caratterizzano la reale identità unica e determinate per le problematiche sociali locali.

 

Cosa pensa del progetto REA di sensibilizzazione della gente verso la creazione di un nuovo e forte Stato Sociale attraverso le piccole e medie radio e tv locali?

 

Occorre fare rete al fine di riconoscere il ruolo delle radio e tv locali che per 40 anni hanno diffuso informazioni e programmi locali facendo un reale “pubblico servizio” che ha permesso lo sviluppo economico e il raggiungimento di importanti risultati. Non bisogna, pertanto, sprecare questo patrimonio culturale che appartiene a tutta la nazione.

 

Nella vostra Tv trovano spazio i problemi sociali?

 

Ricordo che si iniziò nel 1982 con le prime immagini degli scioperi per l’acqua pubblica di alcuni paesi dove le amministrazioni dell’epoca disattendevano i bisogni dei cittadini, continuando poi nel tempo a dare spazio a diverse comunità religiose, sociali e ad altri apparati sindacali e politici, i quali hanno potuto comunicare le loro idee nella più ampia libertà democratica.

 

Cosa pensa dell’idea che solo le emittenti che dedicano uno spazio alle questioni sociali vanno sostenute con contributi statali?

 

Le radio e Tv locali hanno a mio avviso il compito primario di informare gli utenti soprattutto sulle questioni sociali per i bisogni primari. In secondo luogo, dovrebbero svolgere l’attività preposta in base alle logiche economiche pur tuttavia evitando di trasmettere contenuti scadenti solo per fini commerciali. A fronte di impegni etici ben precisi e mantenuti da parte delle radio e Tv locali andrebbero ridistribuite le risorse dei contributi statali.

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Nota:

1)In precedenza sono stati intervistati su Punto Continenti

Radio Mambo (Lazio) – Renato Dionisio (30 novembre 2016)

TVRS (Marche) – Gabriele Betti (19 dicembre 2016)

Tele Ambiente (Lazio) – Stefano Zago (28 dicembre 2016)

 

2)Il Circuito televisivo siciliano D-Network è composto da:

D1 Television sul canale 186;

D2Channel sul  188;

D4-VideoArt sul 656;

D5 – Cartoons 657;

D7-News 24 sul 818;

D-10 Music sul  873.

 

3) Per maggiori informazioni sul Progetto REA guardare il Video

Il seme di un nuovo Stato Sociale