Giornata speciale al Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali dell’Università La Sapienza di Roma. Su iniziativa del professore Raffaele Torella, Ordinario di Lingue e Letteratura Sanscrita, è stato invitato a tenere una Conferenza Maurizio Miranda, Presidente dell’Indo – Italian Institute for Trade and Technology, nonché dell’Indian Knowledge City. Insieme ai numerosi studenti hanno partecipato all’incontro anche diverse personalità del mondo della cultura e dell’impresa, tra cui Luigialberto Ciavoli Cortelli (Vice presidente dell’ASAS, associazione delle imprese dello spazio aderente alla Confindustria), Giuseppe Cordario, (manager della Ars et Inventio, società altamente specializzata nel settore dell’innovazione tecnologica),Massimo Cittadini (uno dei maggiori esperti in logistica) e Grazia Geiger (docente ed esperta di comunicazione a livello internazionale). Ma, come detto in precedenza, il vero protagonista è stato Maurizio Miranda con una relazione che ha spaziato dagli antichi rapporti tra India e Roma fino ai giorni nostri, che vede affermarsi nella terra di Gandhi l’Economia della conoscenza: un modo di progettare lo sviluppo che potrebbe  essere molto utile all’Italia.

 

Nell’auspicare una maggiore collaborazione tra le Università italiane e quelle indiane, Miranda si è soffermato sulla convergenza dell’Economia dei Patrimoni Culturali, Scientifici,Tecnologici e Digitali, in funzione di collaborazioni in Reti a distanza con Università e Imprese Indo-Italiane. Le tematiche sono state affrontate ed offerte in modo originale ed atipico rispetto alle abitudini correnti in Italia nella presentazione dei rapporti e scenari economici, imprenditoriali e culturali Indo-Italiani.

 

A differenza, infatti, di quanto avviene solitamente nel quadro italiano, Miranda ha evidenziato un’ insolita e libera Visione strategica ed operativa nell’approccio e nell’attitudine da tenere da parte italiana con l’India, grazie ad una esperienza maturata sul campo in circa 27 anni di relazioni con entrambi gli Stati. Nel corso della sua Conferenza, emblematicamente intitolata Dalle spezie allo Spazio, Miranda ha anche delineato la cosiddetta Strategia delle 5 A che, sinteticamente cercheremo di riportare di seguito.

Prima A come Augusto che, con la sua Visione di Roma in Asia rivelò tutta la sua lungimiranza politica e commerciale nell’apertura dei rapporti con l’India e con gli ulteriori 17 Paesi Asiatici fino alla Cina inclusa. Relazioni per un legame storico bilaterale indelebile e un’opportunità culturale e competitiva eccezionale da cavalcare visto il grandissimo  interscambio che fu generato annualmente per 100 milioni di sesterzi tra l’India e Roma. Il tutto grazie allo sviluppo di 23 Empori Romani in tutta l’India e flotte mercantili dedicate da ambo le Parti. Ora si presenta un’incredibile occasione in campo archeologico per valorizzare il patrimonio di Età Romana, con infinite collaborazioni tecnico scientifiche per le piccole e medie imprese italiane in India.

Seconda A come Aryabhata, matematico ed astronomo nato in India agli albori del declino dell’Impero Romano nel 476 d.C., e che oltre ad elaborare eccezionali nuovi teoremi matematici da vita, inconsapevolmente, all’informatica grazie alla generazione del codice binario in uso oggi per le valenze e le applicazioni infinite dell’ ICT nelle vaste aree della Economia della Conoscenza e della Economia della Cultura.

Terza A come Alleanza nella collaborazione del patrimonio culturale indiano (Heritage) urbano e rurale nell’ ambito del quale l’India ha grandissime necessità di sviluppare assistenza tecnica per incrementare la conoscenza nei campi della prevenzione, restauro, conservazione e sistemi museali pubblici e privati. La Commissione Indiana della Conoscenza ed il Consiglio Nazionale dell’Innovazione Indiano hanno la volontà di sviluppare ulteriori sinergie con l’Italia in campo scientifico e tecnologico con Reti di Università  e Imprese.

Quarta A come Applicazioni e servizi satellitari dallo spazio sulla terra, utili alla comprensione delle eccellenze italiane e indiane nonché ai rispettivi Enti Spaziali nel campo dei beni archeologici, dei beni architettonici,  artistici, storici,  bibliografici,  archivistici, ed etno-antropologici, con una particolare attenzione agli ambiti trasversali delle applicazioni ed interventi ICT nei Beni Culturali.

Quinta A come Alta Sapienza per il ricorso di eventuali start up o spin off del Consorzio la Sapienza in collaborazione con un Parco Tecnologico Indiano. L’attenzione deve essere focalizzata sulle tecnologie, sui sistemi e strumenti per la salvaguardia dei contenuti digitali, proteggendo la loro autenticità e integrità evitando la perdita di informazioni.

 

In conclusione, per Miranda questi cinque blocchi rappresentano un ‘filo di Arianna’ che consente di analizzare l’evoluzione del mercato indiano. Sono, infatti, tutti aspetti che impattano sulla competitività dei due Sistemi Indo-Italiani.