E’ sicuramente uno dei Capi di Stato più originali e decisamente riformatore sulla scena internazionale, soprattutto in America Latina. Parliamo di Evo Morales, appena rieletto per la terza volta Presidente dello Stato plurinazionale della Bolivia. Ma chi è esattamente Juan Evo Morales Ayma, classe 1955, originario di Orinoca Canton, ormai al potere dal 2006?

 

Innanzitutto è stato il primo Presidente indigeno in oltre 500 anni dalla conquista spagnola. Figlio di contadini molto poveri, Morales è diventato leader sindacale dei cocalero boliviani, un’associazione di campesinos quechua e aymara. In seguito fonderà il partito politico Movimiento al socialismo. Da quel momento, diventerà uno dei grandi leader della sinistra latino americana e un ferreo oppositore del capitalismo che lui considera “il peggior nemico dell’umanità perché crea egoismo, individualismo, guerre, mentre è interesse dell’umanità lottare per cambiare la situazione sociale ed ecologica del mondo”. 

 

Nelle ultime elezioni Morales ha ottenuto una vittoria schiacciante (circa il 60% dei voti). In sostanza ha ottenuto un ampio consenso intorno al suo progetto di trasformare il Paese, di dare maggiore dignità ai ceti più deboli, di usare in chiave sociale le risorse ottenute con la nazionalizzazione del gas e del petrolio, di aumentare il salario minimo, di migliorare la condizione delle donne, ecc. Il tutto condito dalla netta opposizione agli Stati Uniti e dalla ricerca di una nuova via sociale e di sinistra per l’America Latina, insieme a Paesi come il Venezuela, l’Argentina, il Brasile, l’Uruguay, Cuba e altri.

 

Recentemente Morales ha visitato l’Italia, incontrando Papa Francesco oltre a tenere due Conferenze all’Università La Sapienza di Roma e alla Fao. Nella realtà voleva anche esibirsi in una partita di calcetto (Morales è un grande appassionato di calcio) ma all’ultimo momento ha dovuto rinunciare all’impegno. Durante queste visite, Punto Continenti ha avuto modo di incontrarlo per porre un paio di domande.

 

Presidente, lei ha sicuramente ottenuto diversi risultati in campo sociale. Qual’ è, a questo punto, il principale obiettivo che intende raggiungere nel corso del suo terzo mandato?

 

Nel lavorare con una visione di sviluppo proiettata verso il 2020, l’obiettivo principale è di consolidare e di fare delle conquiste sociali un modello. Conquiste che hanno consentito, ad esempio, la distribuzione delle terra a quasi il 50% alle donne.  A proposito delle donne, ricordo che oggi il 48% dei parlamentari è di sesso femminile, mentre in passato solo alcune donne erano state elette. Siamo, quindi, alla quasi parità di genere. Coloro che maggiormente si sono avvantaggiati dalla nostra politica sociale sono stati indubbiamente gli indigeni e le donne. Sento una forte responsabilità a rappresentare questo modello di politiche e conquiste sociali.

 

In quali settori gli italiani avrebbero maggiori possibilità di collaborare con la Bolivia?

 

Purtroppo non c’è alcuna azienda italiana che offra servizi. Non lo so perché. Sono molto sincero, quando facciamo delle gare internazionali, si presentano quasi esclusivamente cinesi, coreani e pochissimi europei. Forse perché non ottengono certe agevolazioni. Io auspico una maggiore presenza degli europei che non deve limitarsi alla quella degli Ambasciatori. Ci deve essere invece e un intenso interscambio commerciale e di investimenti. A questo proposito vorrei ribadire che gli investimenti esteri sono garantiti dalla nostra Costituzione. Noi siamo un’economia pluralistica, la proprietà privata è garantita come lo sono gli investimenti esteri.

 

Nota: il filmato dell’incontro è possibile vederlo nella nostra rubrica ‘Europa e nuovo Stato sociale’ , n. 23, o attraverso il link http://youtu.be/H4pgDy5FTOo

 

 Il Presidente della Bolivia Evo Morales