Nel vasto dibattito sulla creazione in tutti i Paesi di un forte Stato Sociale interviene con una lettera Maria Letizia Compatangelo (nel riquadro), drammaturga e saggista, nonché Presidente del Premio Premio Cendic – Segesta, dedicato alla drammaturgia italiana contemporanea. Con il suo stile raffinato e incisivo la Compatangelo si sofferma sul ruolo e sul contributo che la cultura può dare alla rinascita di uno Stato interessato a garantire dignitose condizioni di vita a tutti i suoi cittadini.  Foto: teatro romano di Segesta.

 

Credo che sia giusto avviare una riflessione sul significato stesso di “Stato sociale” al giorno d’oggi, in quest’epoca di globalizzazione, a cavallo tra primo e terzo mondo. Noi della vecchia Europa abbiamo un’idea dello Stato sociale che forse va aggiornata per stare al passo con la realtà, che supera immancabilmente le vecchie concezioni e indica nuove vie. È giusto però che l’iniziativa privata volontaristica sostituisca l’azione dello Stato?

 

A mio parere no. È giusto che esista e si moltiplichi, ma le indicazioni che il volontariato dà dovrebbero essere accolte e vagliate dalla politica, che è chiamata a garantire i soggetti più deboli. Purtroppo noi italiani abbiamo avuto un lungo periodo in cui Stato Sociale è diventato sinonimo di cattiva distribuzione delle risorse, di finanziamenti a pioggia, di denaro che non è andato là dove ce n’era veramente – e maggiormente – bisogno. Contemporaneamente la crisi ha incattivito e inasprito gli animi, generando un diffuso e cinico “mors tua vita mea” che è all’estremo opposto della filosofia dell’accoglienza e della garanzia dei soggetti più svantaggiati,  alla base della concezione stessa dello Stato sociale.

 

Questi due elementi, combinati insieme, hanno per esempio fatto sì che un’apertura alla concorrenza del mercato come mezzo per ottimizzare le risorse e quindi portare anche un risparmio ai cittadini utenti, si stia traducendo, spesso nel silenzio generale, nella trasformazione di molti  vecchi monopoli pubblici in monopoli privati, con evidente svantaggio dei cittadini, che diventano vittime assolutamente inermi, se lo Stato non li difende.  Penso alla battaglia per l’acqua, tanto per dirne una.

 

Quello che dovrebbe essere chiaro e non viene ben percepito dalla maggioranza dei cittadini è che lo Stato Sociale non è la difesa o peggio ancora la creazione di posizioni di rendita, ma l’accoglimento di esigenze riconosciute come giuste e la capacità di capire che ogni euro ben investito in welfare e in istruzione viene restituito allo Stato e alla comunità con migliore qualità della vita per tutti, maggiore salute – e dunque risparmio per le casse pubbliche – e pace sociale.

 

E veniamo alla Cultura, di cui, grazie anche agli sforzi di chi ci lavora, si sta finalmente ricominciando a parlare con rispetto.  Oltrepassato tra lo scherno generale il fatidico “con la cultura non si mangia”, nella testa dei cittadini e nei calcoli della  politica sta cominciando a farsi strada la verità che ogni euro investito in cultura viene restituito quadruplicato alla comunità: in lavoro,  in contributi versati, per l’indotto che viene a determinarsi e per il controllo sociale che si produce: è ovvio che un quartiere dove vive un teatro, dove è aperto un museo, dove agisce un centro culturale sia senza dubbio più sicuro di altri, in cui alla gente che torna dal lavoro non resta altro da fare che chiudersi in casa, abbandonando le strade e il proprio territorio alla terra di nessuno.

 

Per adesso si è fatto ancora troppo poco, le risorse per la cultura sono ancora troppo limitate e ben lontane – penso al teatro – dagli standard europei. Ma è una via da percorrere con convinzione, soprattutto in un Paese come il nostro, che detiene il 70% dei beni storici e artistici del mondo e che della cultura potrebbe fare la propria risorsa principale.

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Maggiori informazioni sullo Stato Sociale

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Trasmissioni della REA (Piccole e medie radio e Tv europee associate)

1) I 7 Bisogni Capitali – https://www.youtube.com/watch?v=XbfDTMeAYXQ

2) L’assistenza legale umanitaria – https://www.youtube.com/watch?v=ZpNNm-LpbXI&feature=youtu.be