Foto: Gualtiero Crozzoli davanti alla sua azienda

 

L’obiettivo è certamente ambizioso: riunire il maggior numero di artigiani possibile per introdurre quelle modifiche legislative indispensabili per rilanciare l’Artigianato: un settore che oggi rischia di scomparire completamente sotto una babele di norme fiscali e adempimenti burocratici. Autore di questo sforzo collettivo è Gualtiero Crozzoli, nato come fabbro ma oggi titolare della nota azienda Revisteel, localizzata a Lariano (in provincia di Roma) e specializzata nella creazione di persiane blindate e altri dispositivi metallici.

 

Di origine friulana, Crozzoli oltre ad essere un innovatore (ben 28 brevetti portano la sua firma) è anche un combattente nato: raggiunta una certa serenità e appagamento professionale, invece di limitarsi a godere i frutti del suo lavoro ha deciso di intraprendere una vera battaglia per riformare lo Stato. A tale fine ha creato insieme a un’ottantina di colleghi l’Associazione Culturale l’Artigiano. “Ora”, ci dice, “sono oltre mille che hanno manifestato la propria disponibilità a collaborare. Ma presto saremo un gruppo di pressione che le forze politiche non potranno continuare a ignorare”:

 

Come primo passo L’Artigiano ha lanciato un appello contro “la scellerata burocrazia, l’ingiusta, iniqua imposizione delle tasse. Lo Stato aiuta grandi industrie, società, banche, mentre allo stesso tempo artigiani, imprenditori e commercianti sono abbandonati a se stessi, sfruttati, munti fino allo sfinimento, a tutto beneficio di tanti corrotti politici e parassiti che ruotano intorno a loro”.

 

Per Crozzoli, “la nascita di un nuovo e forte Stato Sociale deve partire dalla base, dall’Artigianato, un settore che se correttamente incentivato potrebbe risolvere tutti i problemi occupazionali, soprattutto in Italia che vanta numerosi artigiani di livello mondiale”. L’appello lanciato da Crozzoli si estende dal fabbro al falegname, dal fornaio al vinaiolo, dal vaccaro all’ortolano, dal commerciante all’imprenditore, dal manovale al professore, dall’inventore all’artista.

 

“Simbolicamente”, conclude Crozzoli, “intendiamo costruire la città dell’Artigiano, un luogo dove vengono difesi i diritti inalienabili, premiati gli operai e lavoratori onesti, incentivati e consigliati i futuri imprenditori, creatori, inventori e artisti. Il nostro unico desiderio è di mettere a disposizione dello Stato e, quindi, dei nostri figli, l’enorme esperienza maturata nel corso della nostra vita lavorativa, che quasi sempre è stata una lotta contro la burocrazia, l’ignoranza e spesso la mala fede di una parte del mondo politico”.

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