Dino Suppa (nel riquadro) sullo sfondo del suo Bar dedicato alla moglie

 

Nell’ambito della nostra serie di interviste con i responsabili dei Centri Stampa Sociali patrocinati dalla REA (Radiotelevisioni Europee Associate) siamo andati a sentire Dino Suppa (dino.suppa@libero.it), originario di Sant’Agata dei Goti (Campania).  In precedenza abbiamo intervistato Marco Patella da Tokyo (http://puntocontinenti.it/?p=12141).

 

Dopo che è andato in pensione Suppa ha deciso di gestire insieme alla moglie il noto Caffé Shop Kiosk Christina (dal nome di sua moglie) che si trova a Rudolfstetten (alle porte di Zurigo). Ormai Suppa rappresenta un preciso punto di riferimento per gli italiani residenti in Svizzera. Oltre a curare il Centro Stampa Sociale ‘Zurigo’, organizza incontri conviviali, alimenta uno spirito comunitario tra gli italiani e si occupa anche di questioni sociali. Inoltre, conserva alcune tradizioni del suo Paese: nel suo bar, ad esempio, ha introdotto spiritosamente l’abitudine napoletana del ‘caffè sospeso’ che ha riscontrato un grande gradimento presso la cittadinanza. Alcuni hanno, comunque, battezzato il suo caffè come il migliore della Svizzera, ma lui si schermisce sostenendo che sono ‘troppo buoni’.

 

Cosa l’ha spinta a lasciare l’Italia?

 

Alla fine del 1960 l’Italia offriva ai giovani pochissime possibilità d’impiego. Completato gli studi a Milano e il servizio militare a Roma, nel 1968 andai in Svizzera per una visita a mio fratello e d’allora vi sono rimasto.

 

 Che tipo di attività ha svolto in Svizzera?

 

Appena arrivato, trovai subito lavoro presso una grande azienda, la ABB. Mi assegnarono a un reparto di costruzioni meccaniche in attesa che imparassi il tedesco. Poi mi hanno trasferito nel loro centro meccanografico, perché ero diplomato da “Operatore Meccanografico” per computer Olivetti e IBM. L’italiano, il francese e l’inglese scolastico non erano sufficienti per questo lavoro. Dopo poco tempo lasciai la ABB per andare a fare il capo officina in una ditta che produceva bilance. A questa esperienza ne seguirono altre in diversi settori che mi portarono ad acquisire qualità tecniche, direttive molto avanzate, oltre ad avere una buona padronanza della lingua locale. La mia carriera di dipendente si concluse come impiegato presso una banca svizzera di Zurigo. Ora da pensionato, assieme a mia moglie conduciamo un’attività in proprio (Caffè Shop). Parallelo alle attività lucrative ho sempre coltivato interesse per la famiglia, per lo sport (sono stato arbitro di calcio per un ventennio), per il giardinaggio che mi consente di passare diverse ore rilassanti curando piante e verdure e, dulcis in fundo, da decenni seguo l’emigrazione e dirigo una Associazione di connazionali in Svizzera.

 

Anche se è stato bocciato da un referendum oggi la Svizzera si sta collocando all’avanguardia nel Mondo per quanto riguarda l’introduzione di un Reddito Universale per tutti i cittadini. Il parlamento di Zurigo ha adottato, ad esempio, la sperimentazione di un reddito di base incondizionato e universale che potrebbe essere il primo passo verso l’estensione di questa misura a tutti i cittadini della città svizzera. L’importo sarà di 2.500 franchi mensili, quasi 2.200 euro per gli adulti e 625 franchi, circa 550 euro, per i bambini. Sia il suo finanziamento che i tempi e modi d’applicazione non sono ancora chiari, visto che al legislativo di Zurigo la proposta è passata con soli due voti di scarto. L’esecutivo ha, in effetti, due anni di tempo per stabilire come metterla in pratica. Lei come vede questa situazione?

 

La giudico una vera chimera. In Svizzera comanda il popolo e non il singolo politico! Qualsiasi iniziativa, legge, o decisione di qualche parlamentare, prima di diventare legge ufficiale passa all’approvazione del popolo. Il popolo svizzero è sovrano, conservatore e calcolatore. Questa proposta non passerà mai perché è stata definita uno strumento che rovinerebbe la competitività e l’interesse a rendersi attivi. Non è moderno dare uno stipendio a persone che non hanno interesse a voler lavorare. Lo Stato svizzero da volentieri aiuti e sussidi a chi vuol fare ma non è in grado di operare, o casi eccezionali.  Gli svizzeri decidono con la testa e non col cuore!

 

In ogni caso, di quali benefici gode attualmente in Svizzera un cittadino disoccupato o in gravi difficoltà economiche?

 

Il sistema di disoccupazione in Svizzera è finanziato dai dipendenti e dai datori di lavoro che versano una somma mensile.  Il disoccupato potrà usufruirne per circa due anni, ma deve settimanalmente dimostrare di essere sempre alla ricerca di un lavoro. Superato questo periodo, se dimostra di non avere beni di qualsiasi tipo per mantenersi diventa un problema sociale e viene sostenuto col minimo essenziale di sopravvivenza dallo Stato. Anche il sistema sanitario che tanti ci invidiano, è finanziato essenzialmente dai cittadini. In Svizzera ogni cittadino è obbligato ad assicurarsi con una Cassa Malattia (molto cara!)

 

Presto andremo a votare anche per i candidati italiani eletti all’estero. Come giudica l’esperimento della Circoscrizione estero per come sono andate le cose fino ad oggi?

 

I politici eletti all’estero sono stati una vera delusione. Qualcuno ha ridicolizzato chi li ha eletti. Altri pur essendo partiti con tanta buona volontà e progetti, non hanno potuto realizzare molto perché manipolati dai loro dirigenti di partiti.

 

Cosa si aspetta soprattutto dai candidati eletti all’estero?

 

Non molto perché non hanno molto da poter dare, sia qualitativamente, sia quantitativamente.  In Italia, su circa 60 milioni di abitanti ci sono oltre 900 parlamentari e senatori. Per gli italiani che vivono all’estero (oltre 60 milioni), di cui 6 milioni registrati all’AIRE, hanno solo 18 fra deputati e senatori che li rappresentano.

Oltre al danno anche la beffa…. Prossimamente verranno eletti cittadini che vivono in Italia per rappresentare i connazionali che vivono all’estero.

Queste assurdità succedono solo in Italia. I signori che si fanno chiamare Onorevoli o Senatori, una volta eletti, dimenticano di dover operare per il popolo e fanno quello che vogliono. Con la loro incompetenza, arroganza e opportunismo, continuano a fare e abolire leggi che portano solo scompiglio ai cittadini. E il popolo accetta tutto con “rassegnazione”. E’ risaputo che la Costituzione italiana è una delle migliori al mondo.   Per far funzionare il Paese:

a) Basterebbe far rispettare l’attuale Costituzione senza continuare a fare modifiche insensate;

b) Basterebbe rendere lo Stato più presente nel Paese ed evitare che le forze dell’ordine siano costrette a fare, ad esempio, la scorta o ad accompagnare “Onorevoli” a fare la spesa o a portare il cane al parco;

c) Basterebbe eliminare e non far eleggere politici indagati o addirittura già condannati;

d) Basterebbe limitare a due legislature l’eleggibilità dei politici;

e) Basterebbe eliminare il vitalizio per i politici;

f) Basterebbe limitare le costanti interferenze e invasione della Chiesa nelle attività dello Stato e della vita comune dei cittadini.

 

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Nota: attualmente fanno parte della Rete di Centri Stampa Sociali patrocinati dalla REA:

ESTERO: Argentina (Buenos Aires), Belgio (Bruxelles), Brasile (San Paolo e Porto Alegre), Giappone (Tokyo), Grecia (Atene), Marocco (Casablanca), Messico (Città del Messico e Chiapas) e Stati Uniti (New York e Washington).

ITALIA: Basilicata (Potenza); Campania (Ariano Irpino), Lazio (Roma, Grottaferrata, Formia), Lombardia (Milano), Puglia (Bari); Sicilia (Palermo), Veneto (Chioggia e Vicenza).

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