Foto: Un momento dell’incontro. Nel riquadro Antonella Cavallari

 

A che punto si trova la collaborazione dell’Italia con l’America Latina nel campo della sicurezza, dell’ambiente e della difesa? A questa domanda ha cercato di dare delle risposte concrete Antonella Cavallari, direttrice centrale del Ministero degli Affari Esteri, responsabile per l’America Latina. L’occasione si è presentata nel corso dell’incontro mensile che si svolge presso l’Hotel NH Giustiniani, organizzato da Mediatrends a Roma con il corpo diplomatico accreditato in Italia e con i giornalisti italiani e stranieri. Come sempre a moderare il dibattito è stato il giornalista peruviano Roberto Montoya. Ma vediamo in estrema sintesi cosa ha dichiarato la Cavallari.

 

Sicurezza. Per migliorare la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente nel continente, è necessaria la cooperazione con l’Europa, e più specificamente con l’Italia. “Stiamo affrontando una grande sfida, ma stiamo ottenendo risultati importanti”, ha detto. “Nessuno può fermare da solo il cambiamento climatico, né il crimine. Sono problemi globali e sfide che devono quindi essere affrontate insieme “.

 

Ambiente. L’America Latina è il continente in cui è possibile trovare il meglio delle risorse naturali e delle riserve naturali. E la volontà politica è impegnata a preservare l’ambiente. Per quanto riguarda la minaccia del cambiamento climatico, è necessario affrontarlo insieme e analizzare il grado di sostenibilità della produzioni e dell’industria dei vari Paesi. Occorre promuovere l’economia verde. Per il bene delle generazioni future vanno, quindi, rispettate le leggi in materia di sostenibilità.

 

Difesa. Purtroppo l’America Latina è caratterizzata da alti tassi di omicidi. Il  problema della violenza ha un costo economico molto alto, tra i più grandi al mondo, soprattutto in America centrale. “Lì abbiamo iniziato da molto tempo a collaborare a lungo tempo mediante accordi bilaterali (europei e Ocse) e attraverso lo scambio di esperienze e diplomazia legale. L’Italia nella sua lotta contro la mafia ha sviluppato una grande esperienza che ci viene chiesto di condividere. In particolare la legge sul sequestro dei beni di origine criminale da utilizzare per fini sociali. Il sistema italiano ha funzionato anche nella creazione di una crescente consapevolezza pubblica del problema. Bisogna puntare molto sulla creazione di un forte consenso tra la gente e sull’educazione civica.  Oltre alla formazione di coloro che combattono il crimine occorre creare anche un forte consenso attraverso l’educazione civica”. A questo proposito la Cavallari ha ricordato che, purtroppo, in America Latina le forze di sicurezza non godono di una grande fiducia popolare perché spesso si sono rivelate corrotte.

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