Foto: a sinistra il Ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio; a destra il Presidente della REA Antonio Diomede.

 

Riportiamo di seguito la lettera fortemente critica della REA (Radiotelevisioni Europee Associate), a firma dal suo Presidente Antonio Diomede, sul modo in cui il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sta gestendo il Tavolo 4.0, nonché tutta la politica di erogazione dei contributi pubblici alle radio e Tv. Per la REA, questa discutibile gestione compromette ogni seria politica di rilancio dello Stato Sociale che non può prescindere da un autentico pluralismo e una vera libertà d’informazione.

 

La convocazione del Tavolo TV 4.0 del 30 maggio, come al solito, è giunta solo poche ore prima senza un preciso ordine del giorno indicando genericamente l’aggiornamento del calendario per la transizione al T2. Questo insolito modo di procedere da parte del Ministro Di Maio, ovvero del suo consigliere Marco Bellezza, non consente di interloquire nel merito delle questioni ma semplicemente di ascoltare senza possibilità di replica. E’ la strategia “Ascolta e Taci” che questo governo ha messo in atto per non voler risolvere i gravi problemi che attanagliano il settore.  Molto brevemente ci è stato detto che il bando per gli operatori di rete verrà pubblicato a giorni senza specificarne il contenuto oltre a ciò che già sappiamo ,  per aver partecipato alla relativa consultazione unitamente a quello del FSMA del 6 maggio scorso.

 

Per il bando FSMA si prevede la pubblicazione entro il mese di luglio. E’ stato confermato il parametro di conversione 0,5 per cui in moltissimi casi sarà necessario costituire intese per poi formare consorzi per la gestione dei relativi mux. Nulla di nulla è stato detto sulla questione dello scandaloso Regolamento contributi come nulla è stato riferito sui requisiti per la partecipazione ai nuovi bandi per le frequenze e gli LCN. Pertanto tutto fa pensare che il nuovo Governo del cambiamento si è schierato dalla parte della nota lobby confindustriale della comunicazione e che le piccole e medie emittenti locali saranno costrette a continuare a navigare in brutte acque per resistere alla chiusura definitiva.

 

Il Ministro Di Maio si è dimostrato un brutto affare per il settore mentre il suo attaccante Salvini, a parole, continua a dire che nessuna emittente sarà chiusa. Speriamo sia vero ma c’è poco da credergli anche perché la comunicazione non è di sua competenza.  Sul piano legale l’avvocato Romano ed altri si stanno dando da fare ma incontrano enormi difficoltà dovute, credo, a un certosino lavoro fatto negli anni dal Ministero per falsamente convincere i magistrati, l’AGCOM e la opinione pubblica che chiudere un gran numero di  emittenti è necessario per la scarsa qualità della loro storica programmazione. Ovviamente è tutto falso ma la politica appoggia tale tesi e noi stessi editori e operatori di rete non siamo stati capaci di adeguatamente difenderci anche perché siamo dei benpensanti. Infatti,  mai avremmo potuto immaginare una simile antistorica situazione.

 

Tuttavia bene si farebbe a contrastare in sede TAR e Consiglio di stato le singole ingiustizie ricevute dal Ministero affidandosi all’ottimo Studio legale Romano (affiancato dagli avvocati Lioi e Di Pietro), il quale, oltretutto è difensore di Telemolise e della REA. Nel frattempo continuiamo a tallonare il Ministro Di Maio per tentare il rovesciamento delle carte in nostro favore, ma se non lo farà ora che ha subito una  clamorosa sconfitta elettorale non lo farà più e, dunque, come REA non ci resta che sfiduciarlo in sede politica. Speriamo bene.

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Video suggerito e commentato (in inglese e italiano, 2 minuti):

ONU e Nuove Tecnologie: Vera sfida per Guterres – UN and New Technologies: Real challenge for Guterres