Foto: Pietro Spagnuolo (a sinistra) mentre intervista Pietro Samperi (foto d’archivio)

 

Nei giorni scorsi è venuto a mancare il professor Pietro Samperi, l’ingegnere che per un ventennio circa, dal 1962 al 1980, ha ricoperto, quale titolare responsabile presso il Comune, l’importante incarico per l’attuazione e il controllo del primo (ed unico) Piano Regolatore della città di Roma. Incarico revocato per ragioni strettamente politiche, in quanto nel 1980 cambiò di colore la Giunta Comunale. Così succedeva e così succede ancora spesso (absit iniuria).

 

Tuttavia l’esemplare conduzione di quegli anni dovuta ad indiscutibile competenza dell’uomo e del professionista Pietro Samperi significò che, pur tra le necessarie e inevitabili  “Varianti e Correzioni” da apportare nel corso del tempo ad un Piano Programmatico scritto e deliberato nel  1962, rimaneva il dovere di rendere lo stesso compatibile con situazioni sempre mutevoli di una città come Roma in continua problematica espansione.Il che resta a significare che il buon Amministratore é colui che si preoccupa di dotare gli Uffici (soprattutto gli Uffici Tecnici) di Dirigenti di comprovata capacità professionale ed esperienza, tenendo bene a mente che gli Amministratori passano mentre gli Uffici restano.

 

Per doverosamente tornare alla figura di Pietro Samperi e di ciò che il suo vissuto ci lascia come insegnamento, è il caso di parlare di un nostro incontro-intervista riguardante l’annoso problema di piazza dei Navigatori (e dintorni), occasione cercata dalla ns. redazione per avere “lumi” su una situazione urbanistica assai complicata. Il professor Samperi, infatti, era rimasto fedele ai suoi interessi professionali di una vita e, quale Presidente dell’Unione Cattolica Tecnici, ci ragguagliò attingendo alla sua memoria storico-urbanistica.Un incontro prezioso che rimane come motivo di rimpianto.

 

Ora da molte parti si legge e si parla di una perdita notevole e allora per trarne proficuo esempio, non resta che augurarci per il prossimo futuro di Roma (e non solo) che a sbandierati e sbraitati progetti della politica si abbinino sempre contestuali presenze di Uffici Tecnici stabilmente e responsabilmente operativi.