Roberto Montoya

Ormai è quasi un’istituzione presso la stampa estera in Italia e i giornalisti italiani interessati all’America Latina. Parliamo del giornalista e corrispondente estero Roberto Montoya,  che con regolarità organizza a Roma (presso l’albergo NH Giustiniano) incontri con Ambasciatori e personaggi di rilievo del sub continente americano allo scopo di affrontare tematiche di grande interesse per l’Italia. Peruviano, da molti anni residente a Roma, Montoya, che parla perfettamente l’italiano, svolge anche un’intensa attività di pubbliche relazioni, sia in ambito diplomatico che politico. Ma ecco cosa a dichiarato a Punto Continenti.    

 

Com’ è nata l’idea di quest’incontri latino americani?

 

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione di alcuni giornalisti, analisti ed esperti europei e latinoamericani collegati a Mediatrends America – Europa: un Osservatorio indipendente che studia le tendenze dell’informazione internazionale. Inoltre l’Osservatorio si propone di individuare e divulgare gli orientamenti più significativi nel mondo dei media, mettendo a confronto le diverse culture giornalistiche e favorendo la collaborazione e la sinergia tra giornalisti che lavorano in Europa e in America.

 

Quali sono gli obiettivi che intendete raggiungere?

 

Abbiamo iniziato a fare le nostre colazioni di lavoro circa 4 anni fa; posso dire che sin dall’inizio abbiamo avuto un riscontro non indifferente. Il nostro pubblico è composto dal corpo diplomatico latinoamericano e non solo, dalle istituzioni italiane, dal mondo accademico, dai nostri colleghi giornalisti ispanoamericani e italiani e dal mondo imprenditoriale italiano che lavora in America Latina. Ogni mese cresce l’interesse da parte dei nostri amici che frequentano i nostri incontri, ascoltando i temi che  proponiamo e facendone tesoro con molto interesse. A spiegare come stanno le cose nel nostro continente sono i protagonisti stessi, Ambasciatori, professori, giornalisti, ecc. L’obiettivo, se cosi si può definire, è lasciare un messaggio e al tempo stesso far capire meglio ai nostri colleghi il cambiamento profondo che sta interessando l’America Latina.

 

Con quali criteri vengono selezionati gli argomenti da affrontare?

 

Siamo un gruppo di giornalisti che scelgono gli argomenti che frequentemente escono sui media latino americani ed europei. Per questo esiste una rete che ci aiuta a focalizzare e a selezionare meglio i temi da proporre. Tra i vari temi affrontati posso citare: ‘Unione Europea, America Latina e legalizzazione delle droghe leggere’; ‘Nuova triangolazione Unione Europea, Asia e America Latina. Mito o realtà’, ‘La presenza culturale dell’America Latina in Europa’, ‘La Canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II e Papa Giovanni XXIII, due Papi con forti legami con l’America Latina’, ‘Il ruolo político delle donne in America Latina: conquiste  e sfide’, ecc.

 

Che interesse suscita attualmente l’America Latina presso la stampa e l’opinione pubblica italiana?

 

Dal ‘90 fino ad oggi le cose sono cambiate un po’, grazie soprattutto all’uso delle nuove tecnologie.  Tutti si posso avvicinare facilmente al nostro continente. Resta il fatto che sui grandi network italiani si parla dell’America Latina per lo più solo nei casi di emergenza o disgrazie, uragani, narcotraffico, tropici, samba, bambini andini poveri, ecc. Raramente viene compiuto un serio approfondimento. In parole povere, ho l’impressione che importi poco. Questo non accade, invece, con gli altri network europei, che addirittura dedicano spazi interi e approfondimenti sull’America Latina. Nonostante tutti i settori della vita italiana, mi riferisco alla politica, passando per il sociale, fino al mondo imprenditoriale, concordino all’unisono che i rapporti tra l’America Latina  e Italia siano oggi più che mai importanti, legati da tantissimi interessi, sul piano della comunicazione rimane ancora un grande vuoto da colmare.

 

Quali sono i tuoi progetti futuri, sia sul piano personale che per quanto riguarda gli incontri?

 

Faccio il giornalista da circa 23 anni e penso che continuerò a farlo. Per quanto riguarda gli ‘Incontri latino americani’ vedo che stanno prendendo una prospettiva che non avrei mai immaginato. Non so quali obiettivi precisi saremo in grado di raggiungere ma questo mi preoccupa poco. Importante è che andiamo avanti. Mi fa invece piacere ricordare che il nostro Comitato esecutivo s’avvale della collaborazione di Sergio Mora, giornalista e membro del consiglio direttivo dell’Arss, di Antonino Piccione, delegato gruppo Prestomedia in Italia e di Rossella Miranda, coordinatrice della Fundación Promoción Social de la Cultura a Roma.

 

Per quanto riguarda l’Osservatorio, desidero rilevare che esso opera in coordinamento con l’Associazione Romana di Studi e Solidarietà, la Fundación Promoción Social de la Cultura (Spagna) e dell’Agencia Prestomedia (Bruxelles, Lisbona, Madrid) che organizza incontri di lavoro, pubblicizza analisi e studi propri e di altre istituzioni sulle tendenze sociali, economiche e politiche dell’opinione pubblica, esaminandone le dinamiche e i contenuti dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione.