Non sono ancora famosi come i Medici senza frontiere però ce la stanno mettendo tutta. Del resto sono nati solo nel 2011 a Trento ma già hanno cominciato ad espandersi in Italia e all’estero. Parliamo dell’associazione ‘Docenti senza frontiere’, una Onlus attualmente presieduta da Danila Buffoni, che si occupa di agevolare in tutte le sue forme l’educazione dei bambini (www.docentisenzafrontiere.org). Per cercare di sapere qualcosa di piu’ abbiamo intervistato Yvonne Pincelli, appena nominata responsabile del Centro sud Italia, con particolare attenzione all’Abruzzo dove risiede e lavora da diversi anni (attualmente insegna francese presso l’Istituto Superiore ‘Adone Zoli’ di Atri).

 

Laureata in lingue e letteratura straniere (francese e inglese) presso l’Università di Pescara, la Yvonne e’ nata in Venezuela a Cumanà, prima città in terra americana ad essere fondata nel 1515. Oltre all’insegnamento, vanta una grande esperienza nel settore del turismo, soprattutto per quanto riguarda il turismo culturale. Inoltre, ha promosso diverse iniziative pubbliche che non hanno mancato di riscuotere l’attenzione della stampa e dei responsabili delle attività sociali e culturali a livello Regionale e ministeriale.

 

Ci può raccontare come è nata l’Associazione DSF?

 

L’idea di costituire un’Associazione Nazionale che possa essere di supporto a realtà scolastiche svantaggiate sia nei nostri territori sia nei Paesi in via di sviluppo nasce da un confronto aperto tra un gruppo di docenti all’interno dell’Istituto Comprensivo Aldeno Mattarello (Trento). L’Ass.ne DSF è, infatti, impegnata nel dare concretezza a progetti di cooperazione e solidarietà internazionale e locale in difesa del diritto allo studio, è incisiva in ambito educativo e favorisce nelle classi di intervento le condizioni per un ripensamento dei curricoli disciplinari in chiave interculturale.

 

L’Associazione attua la sua azione attraverso tre dimensioni: 1) promuove progetti di solidarietà mettendo a disposizione la professionalità dei docenti per favorire il cambiamento sociale attraverso l’istruzione in zone svantaggiate; 2) mette a disposizione di altre scuole i suoi insegnanti per integrare i progetti che supporta o progetti allineati con le finalità dell’associazione, nei curricoli disciplinari al fine di promuovere l’Educazione Globale; 3) supporta i propri progetti fornendo agli alunni il fabbisogno di quaderni per l’intero anno scolastico. I quaderni sono etici (veicolano processi di sensibilizzazione e informazione sui temi di rispetto dell’ambiente, razzismo, diritti umani) e neutri, privi di pubblicità.

 

In quali settori siete impegnati prevalentemente?

 

Direi essenzialmente quattro: Progetti di solidarietà internazionale e locale; Campagne Sociali con le scuole e i ragazzi protagonisti; Emergenze; Educazione Globale.

 

Quali sono stati fino ad oggi i risultati raggiunti?

 

Sono stati eseguiti importanti progetti in Angola, Tanzania, Kenya, Serbia, Ecuador e Italia.

Poi è stato realizzato un campo scuola Terremoto 2011 per la Protezione Civile della Lombardia con 40 volontari coinvolti, nonché una comunità online con più di 100 mila persone che ci seguono e numerosi video per campagne sociali.

 

Su quali obiettivi si sta concentrando l’associazione per l’anno 2015?

 

Come rendere formativi i progetti di solidarietà internazionale e locali nelle scuole coinvolte del nostro territorio, come proporre momenti di educazione globale all’interno delle classi per promuovere cambiamenti e non solo azioni informative. In ogni caso, in primis, l’Educazione Globale.

 

Come pensa di caratterizzare il suo impegno per il centro sud Italia?

 

Attivando uno staff di docenti in grado di sperimentare forme innovative di networking sociale; stimolando docenti capaci di condividere e attuare, all’interno delle proprie scuole, percorsi di educazione alla cittadinanza, alla pace, al rispetto dell’ambiente, creando inoltre gemellaggi scolastici con realtà svantaggiate insieme a progetti di solidarietà internazionale e locale.

 

Tra i vari progetti ‘in fieri’ quello che renderà protagonista il territorio in cui opero sarà l’attivazione di due Masters Universitari che mirano a formare e a valorizzare nuove figure professionali del Terzo Settore. Ci avviamo, o meglio, viviamo una realtà sottoposta a continui cambiamenti e mutazioni geopolitiche e ci rendiamo conto di non avere personale sufficientemente preparato ed organizzato per affrontare situazioni di emergenza. Per emergenza non intendiamo soltanto i danni fisici e oggettivi che una comunità di persone deve sostenere in casi di terremoti, epidemie, ma anche tutte le problematiche di ordine psicologico ed emotivo che possono recare danni irreparabili alla psiche dell’uomo.

 

 Yvonne Pincelli