L’Ambasciatore dell’Argentina Tomas Ferrari

 

E’ una delle prime uscite pubbliche del nuovo Ambasciatore dell’Argentina in Italia Tomas Ferrari. L’occasione è stata offerta da uno degli abituali incontri internazionali promossi dall’Osservatorio Mediatrends America-Europa, organizzati e coordinati dal giornalista peruviano Roberto Montoya, che è anche Segretario Generale della stampa estera in Italia. La circostanza era  ghiotta anche per conoscere la nuova realtà di questo grande Paese Sud Americano dove vivono milioni di italiani e oriundi italiani e che da circa sei mesi ha anche un Presidente di origine italiana: Mauricio Macri, che guida un governo classificato come centro destra anche se nella realtà il Presidente sfugge alla classica catalogazione della politica argentina, che ha spesso ha visto contrapposti i radicali ai peronisti. Dopo essere stato brutalmente sequestrato da un gruppo di banditi, Macri ha fondato nel 2003 il partito di destra «Impegno per il Cambiamento», il quale dal 2005 fa parte della coalizione Proposta Repubblicana (PRO) da lui guidata. Per due volte è stato anche sindaco della Capitale Buenos Aires. Ingegnere, politico e imprenditore Macri ha preso il posto nella Casa Rosada (la residenza presidenziale) a Cristina Kirchner.

 

Come non poteva essere diversamente, considerato il nome, anche il nuovo Ambasciatore può vantare un nonno ligure originario delle Cinque Terre. Quindi se da sempre l’Argentina e il Brasile vengono considerate le seconde patrie degli italiani, possiamo dire che in Piazza Esquilino 2 a Roma (sede dell’Ambasciata) oggi praticamente giochiamo in casa. Ad ogni modo, In margine all’incontro con diplomatici e giornalisti italiani ed esteri (al quale ha partecipato con una relazione anche Hernan Reyes Alcaide, corrispondente dell’agenzia argentina Telam) abbiamo chiesto all’Ambasciatore Ferrari, come si pone il nuovo governo di Buenos Aires rispetto alla questione sociale, visto che durante la campagna elettorale l’opposizione di sinistra aveva paventato il pericolo di uno smantellamento dello Stato Sociale. Ecco cosa ci ha detto.

 

“Il governo attuale si è trovato con un numero di poveri superiore a quanto esisteva dieci anni fa. Negli ultimi due anni la povertà in Argentina è aumentata consistentemente. L’amministrazione precedente cercava di affrontare il problema con sussidi, aiuti e prestiti pubblici. L’attuale amministrazione sta analizzando in profondità la situazione con un criterio più razionale e concreto. Il problema è che abbiamo più poveri e meno soldi. Cercheremo, comunque, di mantenere i sussidi per le persone in maggiori difficoltà, di tenere basse le tariffe sociali pubbliche come l’elettricità e il gas, di garantire un servizio gratuito per l’istruzione e la sanità. Ma l’obiettivo principale del Governo non è quello di mantenere in piedi il sistema dei sussidi ma di creare più lavoro e di fare investimenti allo scopo di diminuire il numero dei poveri. Una politica di eccessiva assistenza finisce fatalmente per creare una serie di clientelismi. Occorre, quindi, puntare decisamente sulla riduzione della povertà che a lungo termine dovrà diventare povertà zero. In sintesi, bisogna creare lavoro e compiere ogni sforzo per integrare un crescente numero di poveri nel sistema produttivo.

 

Nel corso della sua relazione l’Ambasciatore Ferrari ha sostenuto che attualmente i problemi maggiori per l’Argentina sono l’inflazione, il deficit fiscale, le difficoltà sul fronte delle esportazioni, la disoccupazione, gli esuberi nell’amministrazione pubblica e la recessione. “Il Governo”, ha dichiarato Ferrari, “si propone di avviare un aggiustamento graduale in modo da evitare traumi. Purtroppo nella storia argentina abbiamo assistito a continue e profonde oscillazioni sul piano degli andamenti economici. Bisogna, invece, arrivare a una stabilizzazione della crescita”.

 

Per l’Ambasciatore il Governo punterà molto sugli investimenti, soprattutto nei settori in grado di incrementare l’occupazione. In questa prospettiva vanno anche analizzati, senza preconcetti ideologici, gli attuali rapporti internazionali con la Cina, la Russia, il Mercosur, l’Alleanza del Pacifico e anche con l’Unione Europea. L’accordo Mercosur – UE va riattivato e concluso presto all’insegna di una linea mediana che soddisfi le aspettative degli agricoltori sud americani e delle industrie europee. Per quanto riguarda specificamente l’Italia, l’Ambasciatore ha sostenuto: “Non so se avremo una relazione speciale ma di sicuro il Presidente è intenzionato a incrementare i rapporti istituzionali tra i due Paese. Del resto, sul piano delle relazioni commerciali tra privati, questi rapporti già sono eccellenti. Recentemente il Presidente del Consiglio Renzi è stato in Argentina e presto verrà anche il Presidente della Repubblica Mattarella. Queste visite sono state già ricambiate dal Presidente Macri e presto assisteremo ad altri incontri ad alto livello. In ogni caso le possibilità di incrementare gli scambi commerciali sono notevoli”.

 

Per l’Ambasciatore, poi, il fatto che il Governo sia in minoranza in Parlamento, se per certi versi può rappresentare un problema dall’altro lato costringe tutti a una gestione più condivisa ed equilibrata. Non sono inoltre mancati riferimenti alle crisi politiche che stanno vivendo Paesi come il Brasile e il Venezuela: “Stiamo seguendo” ha detto Ferrari, “con molta attenzione l’evolversi della situazione, con la speranza e l’auspicio che tutto si risolva pacificamente e democraticamente”.  Sul piano generale per l’America Latina l’Ambasciatore si augura che le varie organizzazioni territoriali, come ad esempio l’Unasur, insieme ai buoni propositi trovino anche una maggiore concretezza.  Per quanto riguarda, infine, la delicata questione dei crimini perpetrati durante il regime militare, le torture  e la ricerca dei figli strappati ai genitori, l’Ambasciatore ha assicurato che niente cambierà sul piano delle ricerca della verità e della giustizia. “Cercheremo solo di impedire”, ha concluso, che qualcuno utilizzi impropriamente la bandiera di una tragica realtà per fare delle speculazioni di tipo personalistico”.

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